[articolo tradotto da Introvert, Dear]
Anche se siamo conosciuti come quelli ‘tranquilli’ anche noi introversi possiamo segnare la strada; possiamo essere di esempio per gli altri e influenzare le nostre famiglie, le nostre comunità e il nostro mondo. E’ già un inizio!
Il mondo in cui viviamo oggi è piuttosto angosciante, e penso che il nostro pianeta abbia bisogno di noi introversi oggi più che mai. Ecco le ragioni.
1. Gli introversi sono profondi, analitici, ‘pensatori divergenti’ — quando facciamo qualcosa, non prendiamo scorciatoie
Molti dei problemi di oggi necessitano di una riflessione profonda. Benché molti siano convinti che gli introversi pensano troppo, non è proprio così… Non è ‘troppo’, è, semplicemente, un sacco; specie se confrontato con chi invece (lo dico con affetto) pensa troppo poco.
La verità è che noi introversi ci prendiamo il tempo per guardare alla complessità di un problema, incluse tutte le sue sfaccettature e le sue variabili. Tendiamo a fare ricerche e a non prendere decisioni affrettate che possano avere conseguenze inaspettate e disastrose. Probabilmente non vogliamo fare brainstorming con altri, o unirci al coro di consenso su una strategia, ma ugualmente abbiamo un sacco da dire, e molto idee creative e ben pensate da condividere.
So anche molto bene che c’è una differenza tra ‘pensare troppo’ e ‘rimuginare’, ossia avvilupparsi su un pensiero fino a non riuscire più ad uscirne. Se un introverso è anche ansioso allora bisogna intervenire con delle strategie per ‘darsi una calmata’, cosa che in questo periodo storico è più difficile che mai, ed è invece facile passare da un pensiero produttivo a un pensiero preoccupato. Allora può essere utile fermarsi, ascoltare un po’ di musica, ballare, farsi una doccia, una passeggiata, scrivere a un amico. E quando ci si è calmati riprendere da dove si aveva lasciato.
2. Molti introversi sono altamente sensibili ed empatici, cosa che ci aiuta a connetterci con le persone più profondamente
Il mondo sarebbe un posto migliore se ci fosse più sensibilità ed empatia. Sebbene non tutti gli introversi siano altamente sensibili, molti di noi lo sono, e la nostra natura empatica ci permette di notare un sacco di cose, nell’ambiente e nelle nostre relazioni.
Siamo sensibili agli odori, ai suoni, all’aspetto, agli stimoli visivi, alla chimica. Può sembrare che tutto questo ci renda fragili ma in realtà ci rende più vigili rispetto ad altri che lo sono meno. Siamo selettivi e perspicaci.
Nelle relazioni, ci ‘accordiamo’ agli altri con una consapevolezza attenta e meticolosa. Sentire cosa gli altri provano ci permette di costruire connessione e compassione. La nostra sensibilità si applica anche alle emozioni: una capacità verso una larga gamma di emozioni e sentimenti profondi può risultare non utile in certe situazioni, ma ci permette una vita più piena ed espressiva. Per non farmi schiacciare dagli ‘effetti negativi’ ho imparato a fissare paletti ben precisi, confini. Per esempio seleziono attentamente i miei amici, mi prendo un bel po’ di tempo per ricaricarmi, e faccio in modo che i miei clienti siano simili a me – così è tutto più facile.
3. Gli introversi puntano alla perfezione, mettendo tutto sé stessi in tutto ciò che fanno
La variante sana del perfezionismo può essere riassunta in un innato bisogno di bellezza, armonia, equilibrio, precisione e giustizia. Sicuramente, l’alta qualità è un contributo di cui beneficiano tutti.
Ma se invece ti trovi nella variante insana del perfezionismo, questo non aiuta – né te né il mondo. Se insano, infatti, il perfezionista ha una debilitante paura di fallire e spesso evita di esplorare nuovi territori o di prendere rischi.
Invece, in generale, è molto importante prendersi dei rischi di fare un errore o di fare una figuraccia. Perché se ci provi, e resti lì nel discomfort, poi ne sei contento perché di sicuro ti porti a casa qualcosa, un insegnamento o una bella esperienza.
Se il tuo critico interiore è particolarmente forte, puoi sempre fare journaling, o trovare un altro modo per calmarti.
4. Gli introversi si sforzano di vivere con un senso di scopo e di significato
Quando le nostre anime sono nutrite, siamo più bravi a a supportare gli altri che stanno lottando con i loro problemi. Ciò detto, la carriera interessa – e molto – un introverso. Però non siamo alla ricerca di un lavoro come un altro, ma siamo guidati dall’idea di vivere una vita che faccia la differenza, e per adempiere al nostro scopo nel mondo: vogliamo fare un lavoro significativo.
Alcuni seguono le loro passioni e diventano artisti, scrittori, poeti, musicisti, ballerini. Questi ambiti richiedono disciplina e una qualità di ore in solitudine per raggiungere la qualità richiesta; eppure alcuni introversi finiscono per lavorare in posti che non amano per avere un reddito, ma anche in questo caso sono spinti dal desiderio di trovare altrove il significato che cercano, perchè per noi scopo, profondità e avere un’influenza ‘tranquilla’ sugli altri, sono cose molto importanti.
5. Gli introversi sono sempre alla ricerca di chi sono e del perché sono qui
Attraverso l’introspezione, gli introversi sono di continuo alla ricerca del modo per migliorarsi e anche di come aiutare per rendere il mondo un posto migliore. Gli introversi non lavorano solo per capire le loro emozioni, pensieri, credenze e motivazioni, ma trascorrono anche un sacco di tempo a farlo. Qualcuno potrebbe dire che non è ciò di cui il mondo ha bisogno… abbiamo bisogno di chi protesta, urla, agita le folle, giusto?
Sbagliato.
Gli introversi possono lo stesso costruirsi una buona reputazione senza dire una parola, creando delle proteste, o degli agitatori, più efficaci e potenti, organizzando delle proteste più significative, o addirittura dei cambiamenti più duraturi.
Può risultare strano suggerire che gli introversi possano avere un ampio impatto sul mondo, quando siamo visti come persone (troppo) tranquille, (troppo) sensibili, (troppo) concentrate sull’interiorità. Ma in realtà questi sono le caratteristiche di cui più ha bisogno l’umanità.