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Si cambia!
La Niuzletter introversa 31 maggio 2022, n. 40
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Forse ti sarai accort* che ultimamente sono molto interessata alle questioni di genere e di inclusione, e quindi cerco di scrivere tutti i miei contenuti al maschile e al femminile, per includere davvero tutti. Alle volte questo significa mettere degli asterischi come all'inizio di questa frase, alle volte cambiare le parole o girare una frase.
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Poi un lampo: ma caspita! ma il titolo di questa NL non è esattamente inclusivo... è al maschile! Così, dopo 39 numeri e quasi 4 anni, ho deciso di cambiare, e di usare un aggettivo e non più un sostantivo per indicare a chi mi rivolgo, e così includere davvero tutti. Et voilà, da adesso stai leggendo La Niuzletter introversa.
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Sono convinta - e i neuroscienziat* lo confermano - che le parole formano i pensieri e pertanto le parole sono importanti. In questo momento storico credo che sia importante dare un segnale chiaro e forte nel senso dell'inclusione. Il fatto che certe parole, mi riferisco in particolare a quelle che indicano una professione, sono solo al maschile significa qualcosa, e non possiamo negarlo: significa che quelle professioni sono state a lungo frequentate solo dagli uomini. Ora che le cose sono cambiate, è bene che il femminile faccia il suo ingresso. E a chi dice che "suona male" dico che è solo questione di abitudine.
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Per capire meglio la questione linguistica mi sono documentata leggendo "Femminili singolari" di Vera Gheno, linguista, e la questione è più o meno in questi termini: la lingua non è qualcosa di statico, ma di dinamico, evolve in relazione alle evoluzioni sociali. Visto che sempre più spesso ci sono donne che svolgono professioni in passato di totale appannaggio degli uomini è normale che la lingua lo "riconosca", e in italiano questo significa - per i cd sostantivi ambigenere - mettere la "a" finale al posto della "o": avvocata, sindaca, assessora... oppure ogni altra desinenza sia prevista dalla nostra lingua.
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Perchè tutto questo pippone sulla lingua, sul genere, eccetera?
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- il primo, è che scrivo contenuti e voglio includere tutti - e ti dirò, la sales page tutta al femminile del mio nuovo percorso di coaching per donne che vogliono mettersi in proprio ha creato qualche pensiero, a me ma non solo, ma in quel caso ci stava perchè quel percorso è solo per donne! Ma insomma, scrivo contenuti e partecipo così - con l'uso delle parole che faccio - all'evoluzione della lingua, e questo dell'inclusione per me è un tema importante, assieme a quello del femminismo.
- In secondo luogo, vedo delle affinità tra questa "battaglia" per i sostantivi al femminile delle professioni e quella di noi introversi: in entrambi i casi, sta a chi vuole smarcarsi e avere piena legittimazione in un contesto a doversi dare da fare. Sono le donne che devono lottare - in questo caso - per i nomi al femminile; sono gl introversi che devono lottare per far riconoscere le proprie peculiarità e punti di forza a chi "non li vede" o non vede proprio il problema.
Del resto non è forse l'obiezione che sentiamo più spesso? "Ma perché non lo fai anche tu?" (una qualsiasi attività che agli estroversi piace tanto e che gli introversi detestano): come se questa esortazione bastasse, e soprattutto come se la diversità non esistesse!
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Invece: esiste! Per vedere l'altro bisogna innanzitutto riconoscere la sua diversità anziché porci come misura del mondo: non lo siamo, nessuno di noi lo è. Quindi l'obiezione "si è sempre fatto così", no grazie, la rispedisco al mittente.
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Perchè mi devo sentire rappresentata dalla parola "avvocato" se in italiano si può dire anche "avvocata"? O dalla parola "infermiere" quando esiste la parola "infermiera"? E come mai esiste? Secondo Vera Gheno perchè "descrive qualcosa che esiste" - ossia donne che fanno quel mestiere - altrimenti le parole non servono.
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Quindi in definitiva, anche noi introversi dobbiamo farci riconoscere, far capire che funzioniamo in maniera diversa, che se stiamo zitti è solo perché non abbiamo niente da aggiungere alla discussione, o perché preferiamo ascoltare e farci un pensiero prima di parlare; perché nessuno lo farà al posto nostro.
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Sto leggendo
Il lavoro non ti ama, di Sarah Jaffe
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La simmetria dei desideri, di Eshkol Nevo
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Il femminismo è per tutti, di bell hooks (non è un errore, l'autrice si firma proprio così, con le minuscole)
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Sto lavorando
a un nuovo (e per me anche primo!) corso online: ricalca il percorso di coaching Un lavoro su misura per te e ho pensato di crearlo per avere un prodotto/servizio intermedio, meno impegnativo del percorso 1:1 in termini di tempo e di costo, e utile per chi vuole procedere al proprio ritmo, avere sempre sottomano i contenuti, poterci tornare in momenti diversi, e così via.
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Ho fatto fatica a cominciare ma ora sono a buon punto, e prevedo che sarà pronto per l'autunno. Per l'autunno sto poi lavorando a un'altro progetto che mi esalta tantissimo e con il quale uscirò ancora un pezzettino dalla mia zona di comfort. Per ora non ti svelo nulla ma avrai presto notizie!
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L'estate mi aiuterà a metterlo a terra (spero!), per ora sto studiando :-)
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Maggio
Ho camminato in Liguria e sono andata a Mykonos per un retreat di 4 giorni: un assaggio d'estate! Ma ancora è presto perché a giugno devo concludere alcuni percorsi e finire di scrivere il corso!!!
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Ci sentiamo a giugno con i consigli per l'estate!
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Sono Lavinia e sono una coach.
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Parlo di introversi perché sono un'introversa, non perché abbia particolari 'lauree' sul tema salvo quelle che mi sono fatta fin qui, vivendo, leggendo, studiando in autonomia.
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Parlo di introversi e introversione perché non ho trovato nulla, in italiano, sul tema, salvo un libretto di uno psicoterapeuta che non mi è molto piaciuto (perché trattava l'introversione come un qualcosa di cui 'liberarsi', da 'superare' per poter vivere una vita felice) e un altro libro scritto da un coach (Introversi è meglio, di Marco Bonora), simpatico ma diverso da me.
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Allora un giorno ho deciso che potevo provare a parlarne io, alla mia maniera e partendo dalla mia esperienza personale, da quello che ho studiato, e dalla mia frequentazione con tanti introversi, clienti compresi.
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Pensi che questa NL possa piacere a qualcuno dei tuoi contatti? Condividila, grazie!
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