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Responsabilità

Newsletter Lavoro 15 maggio 2021

Ciao!

Nella scorsa newsletter ho scritto di responsabilità e di azione, due concetti che sono alla base del coaching ma non solo.
Scrivevo che ognuno di noi deve assumersi la responsabilità, e quindi prendere delle decisioni, riguardo la sua vita, il lavoro, l'amore e tutto, insomma.
Quante persone lo fanno?
E soprattutto: tu lo fai?

Perché questa fissa con la responsabilità

Quando le persone arrivano da me, mi scrivono, fanno l'incontro zero, decidono di lavorare insieme a me, questi due aspetti sono ben chiari: si sono assunti la responsabilità del loro benessere di vita e di lavoro, e hanno agito (cominciato a) facendo quel primo passo, ossia scrivendomi.
E quindi mi ritrovo a lavorare con persone pronte a fare degli sforzi, a impegnarsi nel cambiamento che desiderano, e a scoprire che un po' di potere nelle loro mani ce l'hanno (eccome, aggiungerei!).

Ma nella vita quotidiana questo accade meno spesso - anche per ragioni statistiche! - e spesso mi trovo a parlare con persone che si lamentano, mi raccontano i loro guai - sono una brava ascoltatrice, le persone si raccontano con facilità - e bon, generalmente concludono con un "eh sì, ma è così", "eh già, passerà", e via dicendo, come parlassero di un raffreddore anziché di loro stessi.
Ovviamente essendo conversazioni non professionali, ed essendo io out of office, offro loro il mio ascolto amichevole e basta. Ma penso tra me e me a quante occasioni mancate, a quanto soffriremmo di meno, a quanto le nostre vite potrebbero essere diverse (e migliori) se solo ci prendessimo la briga di fare qualcosa al riguardo, anziché aspettare che passi, o che qualcuno intervenga al posto nostro, o ancora che "ci salvi".

Poi ci sono quelli - molto più pesanti - che non fanno altro che lamentarsi, che hanno un vero e proprio repertorio di lamentele da proporre a ogni occasione e che di fronte alla proposta di fare qualcosa (che faccio sempre a mo' di provocazione, perché conosco i miei polli) ti rispondono: "No, ma adesso non posso, non ho tempo, no, ma non si può fare, no ma non è possibile"..., e no, no, no.
Il sottotesto è: meglio stare dove sto e lamentarmi piuttosto che rischiare di fare qualsiasi altra cosa e sbagliare.

Non sempre - è vero - abbiamo il potere di cambiare le cose, ma non sempre non abbiamo nessun potere: ci sono milioni di sfumature in mezzo.
Essere indecisi a volte è solo un modo per non esporsi, non rischiare, aspettare che 'succeda qualcosa', vedere 'come va', attendere che sia qualcun'altro a fare il primo passo così da potersi evitare il dover dire: ho sbagliato. Vuoi mettere quanto sia più bello dire: hai sbagliato?
Peccato che chi sbaglia va avanti, imparando dai suoi errori, mentre chi fa l'eterno indeciso resta fermo, immobile. E magari si lamenta anche.

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Quando senti che è il momento per te di assumerti le tue responsabilità dela tua vita e del tuo lavoro, e soprattutto di agire, possiamo sentirci in un incontro conoscitivo che è gratuito e senza impegno: puoi prenotarlo da qui ->

E ora la mia responsabilità

In queste settimane mi è stato chiesto più volte di raccontare nello specifico come lavoro, e se davvero il coaching (e i miei percorsi) funzionano. Ci sta, il numero dei coach là fuori comincia ad aumentare... e allora è bene che lo racconti anche con te che hai deciso di leggere quello che scrivo regalandomi un po' del tuo tempo e della tua attenzione.
Ho la sensazione che ci sia molta fuffa-coach in giro, e che le persone comincino ad accorgersene e a volere delle garanzie, o delle rassicurazioni, rispetto al fatto che fare un percorso di coaching serva a qualcosa, e che io sia in grado di fornire quel qualcosa.
E' giustissimo!
Parto allora dal mio percorso formativo: sono diventata coach 'abilitata' - ossia in grado di esercitare la professione, capacità certificata da una coach senior - dopo aver fatto 80 ore di aula e 100 ore di tirocinio (ossia ho lavorato gratuitamente con 12-15 persone sotto supervisione).
Al momento ho abbondantemente superato le 250 ore di coaching erogato, e quindi sono coach 'professionista', e mi avvio verso le 500 ore.
Sono coach abilitata dal 2015 e in questi anni ho continuato a formarmi, seguendo corsi di coach italiani, americani, anglosassoni; attualmente sto frequentando un Master in Intelligenza emotiva che è partito a febbraio e durerà tutto il 2021, 100 ore di formazione in aula - che è una sorta di specializzazione.
I miei percorsi funzionano, non perchè io sia super brava (ma anche sì!) ma perché il coaching funziona, se il coach è bravo e se il cliente ci mette impegno.
Del resto - e uso sempre questo parallelismo - se vai da un trainer sportivo lui dev'essere bravo, ma sei tu che ti devi allenare e impegnare per ottenere risultati.
E' la stessa cosa nel coaching, alleniamo solo un muscolo diverso :-)
So bene che là fuori ci sono persone che si dichiarano coach e hanno studiato un weekend: secondo me, lo dico francamente, non sono in grado di avere a che fare con le persone in maniera professionale, quindi direi che è bene diffidare e chiedere, chiedere, chiedere, incontrare (dal vivo oppure online) e poi decidere se quella persona ti ispira fiducia.

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Aprile e Maggio

Sto finalmente meglio e ho ricominciato a leggere - se te lo stavi chiedendo! - e ho per le mani un romanzone dal titolo Una vita come tante. Vediamo.
Ho anche iniziato un bel libro di una delle mie coach preferite - Martha Beck - che si intitola The JOY diet, titolo decisamente interessante, e contenuto altrettanto. Ne parlerò nel mio blog perchè alcuni temi sono decisamente attuali e scottanti. Uno su tutti: desiderare.

Quando ero giovane (!) avevo un quadernetto dove segnavo tutti i libri che leggevo, e un altro in cui trascrivevo frasi epiche. Oggi mi sono convertita al digitale e per segnarmi i libri letti e quelli che vorrei leggere uso l'app Goodreads, molto comoda! Niente più post-it (che poi perdo, ovvio) con segnati i titoli che mi interessano, ma tutto nell'app. Wow!

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Grazie a tutti quelli che hanno cliccato "rispondi" nella mia scorsa NL e mi hanno scritto: belle interazioni e ottimi consigli!

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Dal mio blog questo mese ti consiglio:

Il bisogno di essere ascoltati

Il successo secondo me

Presentarsi è importante, impara a farlo



A presto!
Lavinia

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_lavinia basso

Chi sono

Sono una Job coach e una Life coach: il mio lavoro consiste nell'aiutare le persone a essere soddisfatte e felici di ciò che fanno e di ciò che sono, aiutandole a trovare una nuova strada, sul lavoro e nella vita.
Perché la strada giusta c’è, per ognuno di noi. A volte però abbiamo bisogno di qualcuno accanto che faccia il tifo per noi, ci aiuti nella ricerca, ci suggerisca come fare per trovarla: quella sono io.
Se vuoi vedere cosa faccio, puoi dare un'occhiata alla pagina Per il tuo lavoro
Sono sorridente, di poche parole ma sono molto brava ad ascoltare e ad andare dritta al sodo perché sono un’introversa.

Cosa posso fare per te

Per ottenere dei risultati che rendano soddisfatti del proprio lavoro ci sono tanti modi, ma tutti prevedono delle serie e approfondite riflessioni su ciò che vogliamo.
Quello che posso offrirti io sono i miei percorsi di coaching, che prevedono SEMPRE un incontro conoscitivo e gratuito, che non comporta alcun impegno e che ci serve per capire se possiamo lavorare bene insieme, se ci troviamo, se posso esserti davvero d'aiuto.
Se hai dei dubbi di qualsiasi genere, o se vuoi semplicemente vedermi in faccia e fare due chiacchiere per capire chi sono e come lavoro, o ancora vuoi capire se il coaching fa per te, l'incontro conoscitivo serve proprio a questo.
Puoi prenotare l'incontro conoscitivo e gratuito qui, oppure rispondere direttamente a questa mail.
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