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Newsletter Lavoro 15 giugno 2021
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Ciao!
Ultimamente sono molto affascinata e invischiata in ragionamenti sul "migliore lavoro possibile" e su ciò che rende le nostre giornate accettabili. Ho clienti con cui sto lavorando sulla transizione - da un lavoro a un altro, da un tipo di lavoro a un altro - e con i quali mi trovo a ragionare sulla qualità del lavoro, del mio, del loro, di quello che è richiesto, di quello che piace fare, di cosa cerca il mercato e di cosa cerchiamo noi.
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Il mio lavoro mi permette di organizzarmi il tempo come voglio, in linea con quello che è uno dei miei valori ossia la libertà. Nel mio caso si tratta della libertà di organizzarmi le giornate come voglio (più o meno...), diciamo almeno per la parte lavorativa. So io cosa ho da fare, e decido quando farlo. So che se un pomeriggio non riesco per mille ragioni a lavorare, poi dovrò recuperare in un altro momento MA so anche che posso prendermi una o mezza giornata libera senza rendere conto a nessuno - e poi recuperare le cose da fare in un altro momento.
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Per me questo è impagabile. Ma sottolineo per me.
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Non è detto che per tutti sia così - nemmeno per quelli che dicono "ah che bello, tu sì che sei fortunata" perché vedono solo... quello che vogliono vedere, ossia gli aspetti positivi della faccenda, e si dimenticano i quelli negativi. Che ci sono in tutti, ma proprio in tutti i lavori.
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Diciamo che questo lavoro, per me, è il miglior compromesso possibile, e il risultato di tanti sforzi e di milioni di aggiustamenti quotidiani.
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Poi c'è la parte meno "glamour", diciamo così, tipo che non ho un'entrata fissa, sicura, alla fine del mese. Come ti fa sentire l'idea? Se ti fa tremare i polsi, ecco, questo non è il lavoro per te, il lavoro in proprio intendo, perché non ti godresti i vantaggi ma vivresti solo una grande ansia.
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Ogni lavoro va bene per alcuni di noi, ma non per tutti. E va benissimo così. Sai che casino se tutti volessimo fare lo stesso lavoro!
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E non tutti siamo fatti per ciò che viene considerato - sulla carta - un ottimo lavoro, perché l'ottimo lavoro è soggettivo, non oggettivo. Ma di questo ci dimentichiamo spesso, troppo spesso, quasi sempre.
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Non ci sono lavori perfetti.
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E non ci sono lavori migliori di altri, non ci sono 'modalità' migliori di altre, ci siamo noi e quello che vogliamo, quello che ci piace, quello che ci da soddisfazione, quello che ci fa stare bene e ci rende felici.
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Ma assumersi questa responsabilità - la responsabilità di capire cosa vogliamo davvero - e starci dentro, è faticoso. E ognuno sceglie la fatica che preferisce - o almeno dovrebbe farlo! Quando cominciamo a sentirci stretti o a disagio in un certo lavoro o in una certa modalità, dobbiamo fare qualcosa per cambiare (noi stessi o il lavoro o la modalità, qualcosa!) guardando al lavoro con maggiore distacco e oggettività.
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E questo lo vedo fare raramente, di più gli uomini rispetto alle donne, ma sempre troppo raramente.
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Il lavoro non è la tua famiglia, nemmeno la tua seconda famiglia, e a questo devi pensare quando ti ritrovi ad applicare ad esso categorie del pensiero che riserveresti solo a un familiare: il lavoro è altro, una cosa ben diversa, l'azienda ragiona con logiche diverse (aziendali, appunto) che ti piaccia o no. Prima te ne rendi conto meglio è, e soprattutto meglio è per te, perchè è solo con questo distacco che puoi prendere le decisioni migliori (sempre per te!).
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Quando senti che è arrivato il momento di fare il punto della situazione per capire se puoi cambiare qualcosa del tuo lavoro, il tuo approccio al lavoro, cambiare lavoro, o qualsiasi altra opzione nel mezzo, possiamo sentirci in un incontro conoscitivo che è gratuito e senza impegno: puoi farlo da qui ->
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Giugno
Il 20 giugno di 2 anni fa ero lì, a fare la foto che vedi; a Finisterre, in Spagna (in Galizia per la precisione). Era una giornata splendida con una temperatura fantastica ed era la fine di un bel cammino fatto a piedi: l'ultimo pezzettino del Cammino di Santiago, 90 km fino a Finisterre.
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Questo giugno mi sono limitata a una 3 giorni a piedi da Lecco a Milano, lungo il corso dell'Adda: una bellezza insospettabile e che non conoscevo! Ma un gran caldo, troppo per camminare.
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Giugno è già a metà e io attendo solo che mia figlia faccia il suo esame di terza media, poi mi trasferisco al fresco, a leggere, a studiare e a scrivere i contenuti per l'autunno. Rallento e respiro.
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Un po' a corredo del contenuto di questa NL, questo mese nel blog ho scritto di desideri, un tema che sento estremamente importante in questo periodo storico, li trovi qui
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Chi sono
Sono una Job coach e una Life coach: il mio lavoro consiste nell'aiutare le persone a essere soddisfatte e felici di ciò che fanno e di ciò che sono, aiutandole a trovare una nuova strada, sul lavoro e nella vita. Perché la strada giusta c’è, per ognuno di noi. A volte però abbiamo bisogno di qualcuno accanto che faccia il tifo per noi, ci offra un altro punto di vista, ci suggerisca come fare per trovarla: quella sono io.
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Se vuoi vedere cosa faccio, puoi dare un'occhiata alla pagina Per il tuo lavoro Sono sorridente, di poche parole ma sono molto brava ad ascoltare e ad andare dritta al sodo perché sono un’introversa.
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Cosa posso fare per te
Per ottenere dei risultati che rendano soddisfatti del proprio lavoro ci sono tanti modi, ma tutti prevedono delle serie e approfondite riflessioni su ciò che vogliamo.
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Quello che posso offrirti io sono i miei percorsi di coaching, che prevedono SEMPRE un incontro conoscitivo e gratuito, che non comporta alcun impegno e che ci serve per capire se possiamo lavorare bene insieme, se ci troviamo, se posso esserti davvero d'aiuto.
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Se hai dei dubbi di qualsiasi genere, o se vuoi semplicemente vedermi in faccia e fare due chiacchiere per capire chi sono e come lavoro, o ancora vuoi capire se il coaching fa per te, l'incontro conoscitivo serve proprio a questo.
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Questa NL ti è piaciuta? Dimmelo rispondendo a questa mail, ci sono io dall'altra parte!
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Pensi possa interessare a qualcuno che conosci? Inoltragliela, grazie!
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