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Si ricomincia


La niuzletter degli introversi 30 settembre 2021, n. 33
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Ciao e bentrovatə!

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Giorni fa ho visto un video di un'introversa su IG, che raccontava di quanto gli introversi siano ironici, spiritosi e dotati di un enorme senso dell'umorismo MA solo quando solo tra loro e si sentono a loro agio. Se invece sono con sconosciuti è tutta un'altra storia.
E' una cosa che sto notando da tempo anch'io, l'ironia degli introversi, ed è decisamente il contrario dell'idea generica e generale che gli altri hanno di noi, ossia quella secondo la quale tendenzialmente l'introverso è musone, orso e noioso: a me non ha mai convinto, e anzi ho prove di grandi risate, battute feroci e scambi interessanti con le mie amiche introverse - e anche con gli amici. Si ride un sacco e diciamo anche un sacco di stupidaggini.
Il punto è che lo facciamo quando davvero sappiamo che chi abbiamo di fronte ci capisce, ci considera un suo pari e non un essere inferiore, apprezza la nostra compagnia. O forse quando noi ci sentiamo così, alla pari, e senza il bisogno di dover giustificare perché siamo come siamo.
Sapere come siamo serve quindi innanzitutto a noi, per capirci, comprenderci e apprezzarci. L'apprezzamento degli altri arriva di conseguenza.
Fare il percorso contrario, ossia aspettare o anelare l'apprezzamento e il riconoscimento da parte degli altri, funziona molto meno (anzi direi per niente), ma questo vale un po' per tutti, non solo per gli introversi.

La scorsa primavera ho lavorato con diverse persone che si sentivano poco apprezzate, alle quali veniva continuamente rimandato un messaggio di tipo: "non vai bene, così proprio non ci siamo...", una cosa che mi manda al manicomio dalla rabbia- in generale, ma soprattutto quando si parla dei miei compagni introversi.
Abbiamo lavorato sulle possibili risposte, su come buttarla sul ridere, su come non farsi abbattere da cazzate (perché tali sono) del genere. Abbiamo anche lavorato su come fare perché gli altri ci prendano in considerazione, e tengano conto delle nostre opinioni, delle nostre emozioni, del nostro benessere, del nostro lavoro.
E' un viaggio faticoso e talvolta spaventoso... perché dobbiamo fare degli sforzi e farci vedere per quello che siamo... ma assicuro che è anche un viaggio di grandi soddisfazioni :-)
E poi comunque si procede per gradi, mica è un tuffo nell'acqua gelata!
Se vuoi saperne di più, in questa pagina del mio sito trovi le info su come lavoro su questo tema, oppure rispondi a questa mail: ci sono io dall'altra parte!

L'estate ormai passata

Di ritorno dalle vacanze un'amica mi ha chiesto a bruciapelo quale fosse il miglior libro letto quest'estate e poiché mi sono fermata un po' a riflettere mi ha detto "ok, no, allora evidentemente nulla che ti abbia colpito". Era vero. Fino a quel momento.
Proprio in quei giorni ho cominciato Circe, di Madeline Miller e mi è piaciuto talmente tanto che a ruota ho letto anche il primo di questa scrittrice, il best seller La canzone di Achille: entrambi epici, in tutti i sensi! Li consiglio vivamente entrambi, soprattutto se a scuola i poemi omerici non li hai studiati - come me - ma ti incuriosiscono e affascinano. La canzone di Achille ha la storia dell'Iliade sulla sfondo (aka: la guerra di Troia), ma il tema centrale è la sua storia d'amore con Patroclo. Veramente emozionante.
In generale, e nonostante le mie perplessità iniziali quest'estate ho letto davvero un sacco, e ne sono proprio felice e rinvigorita perché leggere comunque è una di quelle attività davvero rigeneranti per noi introversi, e io ne avevo tanto bisogno!

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Ottobre

Settembre è volato tra una quarantena (di già... sì), l'inizio della scuola, le mille incombenze legate agli inizi, la ripresa del filo con i clienti.
Ho ripreso a pedalare in città e ho ripreso anche con massa marmocchi: se vuoi vederci pedalare qua e là per Milano, al mattino presto mentre accompagniamo i bambini a scuola, puoi seguire la pagina su IG o su FB.
Ottobre parte con un viaggio mancato (Napoli), con qualche aperitivo all'aperto (evviva!), lo yoga in palestra, il Mentoring Club di Francesca Zampone per imprenditrici felici, e con la musica dei concerti che entra dalle finestre (wow!).

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E' tutto!
Ci risentiamo a fine ottobre,
Ciao!

Lavinia
_lavinia basso
Sono Lavinia e sono una coach.
Parlo di introversi perché sono un'introversa, non perché abbia particolari 'lauree' sul tema salvo quelle che mi sono fatta fin qui, vivendo, leggendo, studiando in autonomia.
Parlo di introversi e introversione perché non ho trovato nulla, in italiano, sul tema, salvo un libretto di uno psicoterapeuta che non mi è molto piaciuto (perché trattava l'introversione come un qualcosa di cui 'liberarsi', da 'superare' per poter vivere una vita felice) e un altro libro scritto da un coach (Introversi è meglio, di Marco Bonora), simpatico ma diverso da me.
Allora un giorno ho deciso che potevo provare a parlarne io, alla mia maniera e partendo dalla mia esperienza personale, da quello che ho studiato, e dalla mia frequentazione con tanti introversi, clienti compresi.
Se vuoi leggere altro sugli introversi puoi andare a sbirciare sul mio blog.
Sono su Instagram come laviniacoach, e mi trovi anche su Linkedin.
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