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Ci sono dei lavori più "adatti" agli introversi?
La niuzletter degli introversi 30 novembre 2021, n. 35
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Uno dei post del mio blog più letti è I 9 migliori lavori per un introverso, e questo mi ha fatto molto riflettere perché il tema congiunto "introversi+lavoro" è una costante delle persone con cui lavoro. Spesso cioè i miei clienti sono introversi che non sanno di esserlo e lavorano in ambienti in cui vivono una grande frustrazione, per motivi che vanno dall'organizzazione dell'ufficio in open space, alla difficoltà a raccontare ciò che fanno e/o i risultati che raggiungono, ai complicati rapporti con i colleghi, a quelle con i capi. La miscela di solito dopo un po' diventa esplosiva e l'introvers* arriva da me esaurito, distrutto, frustrato e con il solo desiderio di cambiare lavoro.
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Ma come raccontato nel post, benché sicuramente ci siano delle professioni che possono essere più in linea con la nostra natura - anche se questo potrebbe relegarci in una gabbia dorata e non spingerci a migliorare e a puntare a ciò che davvero vogliamo - nella parte finale l'autore dice una cosa estremamente importante:
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"Ovviamente non c’è ‘la’ migliore carriera per un introverso, perché anche nel posto giusto, la tua felicità sul lavoro dipende dalla cultura aziendale, dal tuo capo, dai tuoi colleghi – così come dal sapere semplicemente cosa vuoi tu dalla vita. Uno dei modi migliori e sempre validi è riflettere su ciò che ti dà energia e ciò che te la risucchia (e ti lascia esausto), e restringere il campo delle opzioni lavorative sulla base di quello."
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Ecco quindi che il tema del "sapere che sono un introvers*" diventa centrale. Se sei qui, sei già a buon punto, ma sei in grado di spiegare come "funzioni"? Come mai certe attività ti riescono bene e altre vorresti spararti piuttosto che metterti a farle? Parlo del lavoro ma anche del resto della tua vita...
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Posto che non sempre è possibile fare soltanto le cose che piacciono, come ti sembra l'idea di una vita e di un lavoro che almeno in parte siano in linea con chi sei? Cioè che non ti lascino sempre esaust* e desideroso di buttarti sul divano e non rialzarti mai più?
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Una mia cliente giorni fa mi ha detto una cosa che mi ha fatto molto riflettere: "non so cosa mi diverte, faccio fatica a trovarlo. E quello che fanno gli altri non mi diverte affatto. Quindi non lo faccio o se lo faccio, non mi diverto."
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Scavando un po' siamo arrivati a capire che in realtà le uniche forme di divertimento che aveva provato erano quelle "estroverse": andare agli aperitivi, a ballare, alle feste, alle cene, insomma tutte quelle attività sociali e di gruppo (ben nutrito) che piacciono tanto agli estroversi.
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E arrivo al punto della questione, secondo me: facciamo delle cose, senza chiederci se ci piacciono veramente, solo per "far parte" di un gruppo. Ma alla lunga (e neanche tanto) questa modalità non funziona. Non solo: ci distrugge, ci risucchia le energie, ci fa stramazzare al suolo.
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Smettiamola di fare le cose che fanno gli altri, perché se si divertono loro allora certamente mi divertirò anch'io - e se poi non mi diverto è perché ho certamente qualcosa che non va. Smettiamola di farci andare bene cose/attività/divertimenti che ci succhiano tutte le energie e non ci divertono. Entriamo in un circolo vizioso che ci deprime sempre più, non va bene!
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Proviamo invece a cercare cosa diverte noi!
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Non è detto che siano attività completamente diverse, quelle che piacciono/fanno divertire noi introversi: possono essere le stesse attività ma... con modalità diverse!
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Non significa non vedere mai gli amici, significa trovare una modalità diversa da una cena con 30 persone; non significa non andare agli aperitivi, ma scegliere dei luoghi che ci facciano stare bene, dove possiamo rilassarci invece che stressarci.
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Piccoli gruppi, luoghi poco affollati, bar simil salottini, posti poco rumorosi, che altro?
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Quindi a questo punto ti chiedo: cosa ti diverte?
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Ok, adesso non chiudere questa mail e ciao, ma fissati una sveglia e datti 15 minuti per pensarci su e scrivere due righe al riguardo!
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Se poi hai voglia di condividerlo, rispondi a questa mail, ci sono io dall'altra parte.
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Se hai bisogno di una mano per capire meglio cosa ti caratterizza come introverso, quali sono i tuoi punti di forza da sfruttare e quali i punti di debolezza da migliorare, possiamo lavorarci insieme. I miei percorsi sono fatti di 5 incontri, molto pratici: ci confrontiamo e poi tu ci lavori su e nel giro di circa 3 mesi (gli incontri avvengono a distanza di 15 gg per darti il tempo di fare le cose che ti do da fare) le cose cominciano ad andare diversamente.
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Ecco cosa ne pensa una cliente con cui ho lavorato nei mesi scorsi:
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"Essere introversi in un mondo di estroversi non è facile e a volte può sembrare una condanna. Talvolta si sente parlare dell'essere introversi con negatività e io stessa, da introversa, ho sempre visto questo mio aspetto come qualcosa che dovevo evitare. Grazie a questo percorso ho però compreso che non c'è nulla di male o di sbagliato nell'essere introversi. Grazie alla calma, alla gentilezza e alla professionalità di Lavinia, durante il nostro percorso assieme ho imparato ad accettarmi come introversa e ad amarmi come tale. Grazie a questi incontri sono migliorata nel costruire sane e solide relazioni senza snaturare il mio essere. La mia vita è migliorata esponenzialmente."
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Puoi prenotare l'incontro zero, gratuito e senza impegno, rispondendo a questa mail.
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Dicembre
Una mia cara amica invece ha creato una mini-guida al Natale per non esserne sopraffatti, viverlo con un po' di leggerezza e uscirne... dignitosamente!
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P.S. Ti va di darmi una mano a raggiungere altri introversi? Dai che è quasi Natale e siamo tutti più buoni! :-))))
Inoltra questa newsletter agli introversi della tua vita, aiutami a raggiungere più persone possibile! Grazie mille!
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Sono Lavinia e sono una coach.
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Parlo di introversi perché sono un'introversa, non perché abbia particolari 'lauree' sul tema salvo quelle che mi sono fatta fin qui, vivendo, leggendo, studiando in autonomia.
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Parlo di introversi e introversione perché non ho trovato nulla, in italiano, sul tema, salvo un libretto di uno psicoterapeuta che non mi è molto piaciuto (perché trattava l'introversione come un qualcosa di cui 'liberarsi', da 'superare' per poter vivere una vita felice) e un altro libro scritto da un coach (Introversi è meglio, di Marco Bonora), simpatico ma diverso da me.
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Allora un giorno ho deciso che potevo provare a parlarne io, alla mia maniera e partendo dalla mia esperienza personale, da quello che ho studiato, e dalla mia frequentazione con tanti introversi, clienti compresi.
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Se pensi che questa NL possa piacere a qualcuno dei tuoi contatti, condividila grazie!
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