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Mettersi in proprio? Una scelta ottima per noi introversi!


La niuzletter degli introversi 31 gennaio 2022, n. 36
Ciao e bentrovatə!

Nella scorsa NL, che puoi leggere qui se te la sei persa, ho parlato dei lavori "migliori" per gli introversi. La parola è tra virgolette perché non c'è una scelta migliore in assoluto, ovvio, c'è il lavoro migliore per ognuno di noi, e ognuno dovrebbe ricercare ciò che lo fa stare bene e gli da soddisfazione.
Sicuramente, però, conoscerci e sapere quali sono i nostri punti di forza prima di metterci a cercare un lavoro può essere una buona idea, e il punto è piuttosto: quali lavori hanno delle caratteristiche ottimali per un introverso? O a contrario: quali sono i punti di forza di un introverso da sfruttare per trovare il lavoro che fa per lei/lui?
Poi si può anche decidere di migliorare i propri punti meno forti e buttarsi in altre professioni, eh? Il miglioramento è sempre una buona cosa :-)

Fatte queste precisazioni, qui oggi vorrei parlare d'altro, e cioè dell'idea che tra i tanti lavori che ci sono là fuori e le tante modalità per svolgerli, il lavoro in proprio, per un introvers*, non è affatto una cattiva idea. Anzi.
Quali sono i vantaggi? Eccoli:
  • ti organizzi il tempo come preferisci (= nessuno ti dice quando devi lavorare)
  • prendi tu le decisioni e te ne assumi la responsabilità
  • non devi rendere conto a nessuno del tuo lavoro
  • non hai colleghi, al massimo partner/collaboratori/competitor
  • non hai capi
  • ti disegni la tua giornata come ti pare
  • nessuna pausa caffè alla macchinetta dove fare small talk (!)
  • nessun evento aziendale cui essere tenuti a partecipare
Te ne vengono in mente altri? Dimmeli!

Ovviamente non sono tutte rose e fiori, che te lo dico a fare, alle volte avere qualcuno con cui scambiare due chiacchiere o a cui chiedere un'opinione farebbe piacere, ogni tanto l'organizzazione va a gambe all'aria, ogni tanto il fatturato non arriva, ogni tanto hai crisi da one-(wo)man-show, nel senso che tutti i ruoli (aziendali) sono tuoi, eccetera.
Vantaggi e svantaggi, però, che sono normali, che ci sono in ogni lavoro, qualunque forma abbia.
Certamente - per me ma non solo - lavorare in proprio ti da quella libertà e ti libera da quel senso di costrizione che noi introversi soffriamo parecchio.
Conosco un sacco di introversi che lavorano in proprio e che sono di successo, perchè possono coniugare con il lavoro la propria vita privata, perché la loro creatività li aiuta un sacco, perché non soffrono a lavorare da soli per la maggior parte del tempo, perché il loro desiderio di andare a fondo nelle questioni viene soddisfatto dal lavoro in proprio.

Ci sono però anche alcuni pregiudizi - o lati "oscuri" - a cui fare attenzione:
  • Secondo alcuni gli introversi farebbero molta fatica a mettersi in proprio perché "non ci sanno fare con le persone" e sono degli asociali: è un'idea balzana che non condivido affatto. Io, e molti introversi come me, ci so fare parecchio con le persone!
  • Secondo alcuni gli introversi sarebbe meglio non si mettessero in proprio perché non si sanno vendere: questa è un'obiezione più accettabile, e in parte vera, ma che faccio risalire a un problema di fondo - IL problema di fondo: non sapere chi siamo e come funzioniamo, e affidarci acriticamente a ciò che fanno "gli altri" - che sono in maggioranza estroversi - per vendere quello che facciamo. Tuttavia... ci sono altri modi per vendere, e per fare marketing, non solo quello che vediamo rappresentato nel 90% dei casi.
Ecco quindi che il tema del "sapere che sono un introvers*" diventa centrale.
Se sei qui, sei già a buon punto, ma sei in grado di spiegare come "funzioni"? Come mai certe attività ti riescono bene e altre vorresti spararti piuttosto che metterti a farle? Cosa devi fare per essere efficiente e produttivo?

Posto che non sempre è possibile fare soltanto le cose che piacciono, come ti sembra l'idea di una vita e di un lavoro che almeno in parte siano in linea con chi sei? Cioè che non ti lascino sempre esaust* e desideroso di buttarti sul divano per ore?
Se il tema ti interessa, ho scritto alcuni post sul tema nel mio blog:
Lavorare in proprio: cosa significa secondo me
Cambiare lavoro e cambiare vita

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Dicembre e Gennaio

A dicembre questa Niuzletter non è partita causa problemi con il sistema di invio che qui ti tralascio perché è una roba super tecnica e noiosissima. Mi spiace!
Spero comunque tu abbia ricevuto i miei auguri di fine anno e il link per scaricare il workbook per salutare il 2021 e immaginare il 2022.
Se te lo fossi perso, o dimenticato!, sei ancora in tempo per scaricarlo qui.

Il self care è una cosa seria

Non ci credi? Male! Perché è davvero così: è la base di tutto.
Se ti fermi un attimo a pensarci sarai d'accordo con me che per "stare bene", qualunque cosa significhi per te, bisogna prendersi un po' di spazio e un po' di tempo da dedicare solamente a noi.
Ma un po' per condizionamenti culturali (prima il dovere, dopo il piacere, mai sentita?), un po' per condizionamenti sociali (lavora, lavora, lavora, fattura, fattura, fattura...), un po' perché ci fa brutto occuparci di noi (prima bisogna prendersi cura degli altri...) - peccato che poi a volte tempo ed energia per noi non ne rimane - , insomma per un mix di cose, spazio e tempo per noi riusciamo a darcene molto poco.
Lo so bene perché questo viaggio l'ho fatto anch'io, e ci ho messo non poco a capire che prendersi cura di sé non è egoismo, ma una sana, sanissima, abitudine.
E che se ci prendiamo cura di noi stessi prima, poi siamo molto più efficaci e produttivi, per noi stessi e per gli altri!
In questo mini-ebook ho raccolto quindi un po' di cose che ho imparato, altre che ho studiato, qualche riflessione, qualche esercizio, qualche lista di cose belle che puoi fare, e ti do anche una mano a pianificare il tuo self care perché diventi un'attività ricorrente e non residuale.

Il mini-ebook ha anche un mini prezzo (10€!) e lo trovi qui.

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Ci sentiamo a fine febbraio!

Ciao,

Lavinia
_lavinia basso
Sono Lavinia e sono una coach.
Parlo di introversi perché sono un'introversa, non perché abbia particolari 'lauree' sul tema salvo quelle che mi sono fatta fin qui, vivendo, leggendo, studiando in autonomia.
Parlo di introversi e introversione perché non ho trovato nulla, in italiano, sul tema, salvo un libretto di uno psicoterapeuta che non mi è molto piaciuto (perché trattava l'introversione come un qualcosa di cui 'liberarsi', da 'superare' per poter vivere una vita felice) e un altro libro scritto da un coach (Introversi è meglio, di Marco Bonora), simpatico ma diverso da me.
Allora un giorno ho deciso che potevo provare a parlarne io, alla mia maniera e partendo dalla mia esperienza personale, da quello che ho studiato, e dalla mia frequentazione con tanti introversi, clienti compresi.
Se vuoi leggere altro sugli introversi puoi andare a sbirciare sul mio blog.
Sono su Instagram come laviniacoach, e mi trovi anche su Linkedin.
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