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Il vero smart working
(è nella testa)
Newsletter Lavoro 15 gennaio 2023
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Come forse avrai notato se mi segui su IG (@laviniacoach), lo scorso dicembre ho trascorso metà del mio tempo in un posto meraviglioso dove è praticamente primavera inoltrata tutto l'anno - un sogno insomma, viste le temperature qui!
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Sono anni che penso di fare una cosa del genere e proprio stamattina, mettendomi al lavoro al pc, mi sono chiesta: ma perché non l'ho fatto prima?
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Una mia amica, poco prima che partissi, mi aveva detto una cosa che mi ha fatto molto riflettere, e cioè che non basta avere la possibilità (aka i soldi) o l'opportunità, ci vuole la testa. Ed è davvero così.
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Lavoro in proprio praticamente da sempre e ho sempre fatto lavori che potevano essere facilmente svolti da remoto, ma ho sempre sentito fortissima la pressione a essere "presente" in un ufficio, lì dove erano le altre persone a lavorare. Da quando sono in proprio sul serio - ossia sono solo io! - le cose sono molto cambiate, non ho un ufficio dove andare, per dire, e bene così. Ma proprio perché non ce l'ho, forse avrei potuto andare altrove (per alcuni periodi), fare quello che chiamano "nomadismo digitale" già da un pezzo. Invece una certa tendenza a stare, e lavorare, nel posto dove vivo e con le persone con cui vivo, c'è comunque stata. La differenza? La tendenza è assolutamente interna.
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Sì, certo, ci sono anche i condizionamenti culturali, e la cosa terribile è che li facciamo nostri senza nemmeno rendercene conto, entrano dentro di noi, e passare oltre è davvero difficile. Però c'è anche altro.
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E' successo in passato che andassi via qualche giorno altrove, anche una settimana, ma mai così lontano né mai in un posto radicalmente diverso da quello in cui vivo.
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Quest'anno finalmente è successo - o meglio, l'ho fatto succedere.
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E stamattina mi chiedevo appunto: ma perché non l'ho fatto prima?
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Non ho una risposta precisa e fulminante, ma credo che tutto ruoti attorno a tre paroline infide e urfide, che sono "non si fa".
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Ma appena lo fai, appena cioè ti fermi e ti chiedi ragione di questo "non si fa" che ti frulla in testa, e non trovi risposte valide, ecco che tutto (o quasi!) diventa possibile e anche auspicabile. L'andare altrove fa bene, sotto ogni profilo, tra cui quello di prendere le distanze dal nostro quotidiano vivere (e lavorare).
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Per me sono state 2 settimane di concentrazione su me stessa e il mio business, con il mare a due passi, e la possibilità di lavorare all'aria aperta... ma perché no???
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La stessa domanda, perché no? me la sono posta, in quelle settimane, diverse volte e riguardo a un sacco di aspetti del mio lavoro e di come lavoro.
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Perché no? ha cominciato a diventare il mio faro, il mio mantra, tutte le volte che mi chiedevo (e mi chiedo) se una certa cosa la dovrei fare o no, se ha senso o no, se è utile o no.
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Provo, sperimento, ogni tanto faccio pasticci (come nella mail di lancio del mio corso online, con link sbagliato :-( ), ma cerco di non fare tragedie - anche se in quel caso mi sono molto irritata! Ma del resto se Zuckerberg ha detto che si è sbagliato e questo sbaglio ha fatto sì che lasciasse a casa 10.000 dipendenti, che sarà mai un link sbagliato???)
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Con questo approccio in testa ho lanciato il mio Mentoring di gruppo e allo stesso modo voglio (vorrei) approcciare un nuovo progetto che ho in serbo per l'anno prossimo.
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Insomma, tutto questo per dire che in qualsiasi genere di lavoro facciamo, e qualsiasi forma abbia, alle volte ci complichiamo le cose più del necessario e non ha molto senso; poi certo a volte ce le complicano gli altri , ma ancora una volta: noi abbiamo voce in capitolo! Non dobbiamo per forza accettare passivamente, pensando che sia normale, o che sia l'unico modo, o che si debba per forza fare come si è sempre fatto. Perché altrimenti come avviene l'innovazione e l'evoluzione?
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[Dov'ero a dicembre, a Fuerteventura, c'è un coworking gestito da un ragazzo che sta lì solo il mattino, poi va a surfare. Il coworking è aperto tutto il giorno, anzi h24, ma lui si è inventato un modo per non dover stare lì h24 (sai che c'è, ma perchè mai dovrebbe stare "in ufficio" quando c'è l'oceano fuori???): con un codice di sblocco della porta ognuno può entrare e uscire quando gli pare! Perché no?]
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Chi sono
Sono una Job coach e una Life coach: il mio lavoro consiste nell'aiutare le persone a essere soddisfatte e felici di quello che fanno e di quello che sono, aiutandole a trovare una nuova strada, sul lavoro e nella vita. Perché la strada giusta c’è, per ognuno di noi. A volte però abbiamo bisogno di qualcuno accanto che faccia il tifo per noi, ci aiuti nella ricerca, ci dica come fare per trovarla: quella sono io.
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