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Riflessioni dopo un mese di formazione
Newsletter Lavoro 15 febbraio 2023
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Nel mese di gennaio ho fatto un sacco di ore di lezione in alcuni corsi di formazione, una cosa piuttosto inusuale per me che ho sempre pensato di fare molta fatica nel public speaking - e in effetti è così - ma che non avrei mai pensato potesse darmi così tante soddisfazioni.
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Ho lavorato con persone di età molto diverse tra loro, tra i 20 e i 50 mediamente, che sono alla ricerca di una nuova strada lavorativa, o di capire meglio, anche praticamente, cosa vuol dire fare un lavoro piuttosto che un altro.
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Dopo essermi ripresa da questo periodo intenso, mi sono arrivate alcune considerazioni che volevo condividere con te:
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- la prima, è che la nostra formazione (in Italia intendo) è troppo teorica e troppo poco, o per nulla, pratica; il che fa di molt@ di noi delle persone sicuramente molto competenti e preparate, ma volte poco coscienti di cosa significa in concreto lavorare con quella competenza;
- la seconda è che questa formazione così teorica ci ingabbia nella convinzione che o abbiamo un tot di titoli/laureee/certificazioni/attestati oppure certe cose non le possiamo proprio fare, il che è vero per certi lavori (medico, avvocato...) ma molto meno per altre professioni. Il che non significa che va bene lavorare in un campo in cui siamo del tutto impreparati, significa solo che a volte possiamo (potremmo) buttarci con un po' più di disinvoltura e fiducia, e invece non lo facciamo perché "devo prima studiare";
- la terza è che in campo femminile c'è un grosso, enorme tema sotteso ai due precedenti e fondamentale per la buona riuscita di qualunque avventura lavorativa (dipendente o autonoma): la fiducia in se stesse. E per questo credo che introdurrò un modulo dedicato a questo tema nelle mie prossime lezioni :-)
Tu che ne pensi? Vaneggio? (Come diceva il mio prof di italiano al liceo :-)
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Per lo stesso motivo (la poca fiducia in se stesse del popolo femminile), questo è il tema centrale attorno a cui ruota gran parte del lavoro che faccio: con le donne che vogliono mettersi in proprio, aprire un proprio business, fare le imprenditrici: già di per sé lavorare in proprio è un rischio e una sfida, e ti porterà a vacillare e/o a fare i conti con situazioni difficili; se alla base non c'è qualcosa di veramente solido... quella casa che costruisci è destinata ad essere spazzata via al primo alito di vento! E' anche quello che faccio con chi partecipa ai miei gruppi di Mentoring e vuole una spalla - tante spalle - con cui condividere gioie e dolori del lavorare in proprio, perché sì, è molto bello (per me almeno!) ma anche parecchio faticoso e solitario.
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Ma paradossalmente - o forse no - faccio la stessa cosa con tutte le donne che si rivolgono a me perché vogliono cambiare lavoro, cambiare azienda, perché non vedono riconosciuti i propri meriti e risultati dall'azienda, perché faticano un sacco quando devono chiedere un aumento (e se non faticano per chiederlo, faticano per ottenerlo), quando si sentono prese in giro da false promesse di avanzamenti di carriera che spesso sono solo sulla carta (ma mai nella busta paga!), e così via.
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Insomma, se mancano le basi, le fondamenta della casa, come possiamo pensare di costruirla? Ovviamente so bene che la responsabilità non è tutta della singola persona, ci mancherebbe. E' tutto un sistema culturale e sociale - soprattutto in Italia - che non valorizza minimamente il lavoro delle donne, è una mentalità generale che va cambiata. E non solo da parte di chi è al potere (gli uomini) ma anche da parte delle donne.
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Ma non è affatto facile...
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Ma non importa, le sfide ci piacciono e rendono la vita più interessante! Alle volte ci (mi) fanno dire: "ma perché capitano tutte a me'" però dai, dopo mi ci butto e imparo sempre qualcosa - faticosamente, si sa - ma anche con grande soddisfazione.
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Da queste lezioni di quest'ultimo mese, in ogni caso, ho imparato quanto posso imparare pur essendo nella posizione di chi deve insegnare - o meglio: trasmettere, condividere - quel che sa. Non l'avevo mai guardata da questo punto di vista e devo dire che sono stata piacevolmente stupita.
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Gennaio è stato lunghissimo, febbraio mi sembra già finito :-)
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A breve è Carnevale (forse da qualche parte è già Carnevale, non lo so, è una festa che non capisco e mi manda in confusione, se non fosse che la scuola è chiusa non me ne accorgerei), e poi c'è già marzo - che bello!
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I mesi primaverili sono la rinascita, anche mia - esco dal letargo invernale -, e delle persone in generale (non ti senti già pien@di energia al solo pensiero? Io sì!) e quindi ti dico subito che ci sono novità in arrivo e che ho ancora qualche spazio per i/le clienti che vogliono fare un percorso di coaching 1:1 con me.
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Per ora è tutto, ci sentiamo a marzo,
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Chi sono
Sono una Job coach e una Life coach: il mio lavoro consiste nell'aiutare le persone a essere soddisfatte e felici di quello che fanno e di quello che sono, aiutandole a trovare una nuova strada, sul lavoro e nella vita. Perché la strada giusta c’è, per ognuno di noi. A volte però abbiamo bisogno di qualcuno accanto che faccia il tifo per noi, ci aiuti nella ricerca, ci dica come fare per trovarla: quella sono io.
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Grazie per avermi accolta nella tua inbox, è un privilegio per me!
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