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L'estate
Newsletter Introversa + Lavoro 7 luglio 2023
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siamo a luglio e io mi sono persa le due newsletter di giugno: me ne scuso, ma sono stata travolta da eventi familiari piuttosto rilevanti che hanno risucchiato gran parte delle mie energie, e quel poco che è rimasto ho preferito metterlo nelle call o negli incontri con le mie clienti, e poi non ce n'era più per nessuno.
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Pur consapevole di questo mio ritardo, anziché rincorrere scadenze che continuavano a scapparmi, ho deciso di fermarmi, e basta; così sono andata due giorni al mare, ne avevo così tanta voglia! .
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Ho concluso i percorsi con le clienti e ne ho incontrate di nuove che cominceranno a settembre, ho rilanciato il mio Mentoring (a proposito: se ti interessa puoi guardare qui) di cui sono molto felice e che mi da grandi soddisfazioni, insomma le cose procedono. Io invece mi sento al palo, forse anche in ostinata controtendenza: tutto continua a correre a velocità vertiginose, sembra non ci siano mai momenti di pausa in cui tirare il fiato, 365 giorni all'anno sempre col fiatone. Io non ci riesco... e al momento sono spossata, sento una stanchezza radicata in profondità che diversamente da altri anni fatico a superare.
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Come non bastasse, la mia sanità mentale di introversa è stata messa a dura prova da un giugno pieno di attività sociali che mi hanno drenata in maniera totale, diciamo che mi sento come una spugna secca, hai presente? Diventa la metà di una spugna umida... ed è pure un po' ruvidità, non troppo piacevole sulla pelle. Ecco quella cosa lì.
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Così ho deciso di fermarmi prima del previsto. E di prendermi del tempo. Adesso. Probabilmente mi rimetterò al pc ad agosto, ma con altre forze, con altre energie (spero!).
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Peraltro la mia condizione, che all'inizio pensavo riguardasse solo me, dopo alcune chiacchierate più recenti con amic@, collegh@ e clienti mi è sembrata piuttosto diffusa. Da tutt@ ho sentito le stesse parole - spossata, stanca, distrutta.
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Mmmm, abbiamo un bel problema qui.
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Così ho ripreso il mio quaderno, uno dei tanti, che giace alternativamente tra comodino, tavolo di lavoro, divano (spero sempre di riuscire a scrivere qualcosa) e mi sono messa a scrivere, per buttare fuori un po' di stanchezza. Nonostante la sola idea mi facesse fatica, come sempre è un'attività preziosa che mi da sempre nuovi spunti.
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Ho scritto un po' quel che veniva e poi ho messo giù un po' di domande alle quali ho cominciato a rispondere. Con calma, non ho ancora finito. Ma qualcosa si chiarisce, pian piano.
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La fatica rimane lì, è come aver davanti un mucchio di mattoncini lego: piano piano, un pezzo alla volta, costruisci qualcosa, metti in fila, metti ordine, quel mucchio prende forma, ti senti meno dentro a un magma, una nebbia, una nebulosa e cominci a intravedere delle sagome, delle figure.
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Per me l'atto dello scrivere è questa cosa qui, mettere nero su bianco pensieri e così renderli meno fumosi, e anche meno pesanti, e così alleggerire un po' tutto.
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Vuoi farlo anche tu? Cosa ne diresti di mettere i tuoi pensieri nero su bianco in questa estate?
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Ho pensato che quelle domande che mi sono posta io potevano essere utili anche ad altri e ho creato un Quaderno delle vacanze, da riempire di pensieri, parole, disegni, adesivi, quel che vuoi, basta che ti faccia stare bene. Le domande a cui ho riposto fin qui hanno avuto un effetto positivo, per esempio farmi fermare, farmi domandare cosa sto facendo e perché lo sto facendo, qual è il senso. Lo so, ce l'ho presente, ma a volte bisogna rinfrescarlo.
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Perché anch'io ogni tanto sento che mi attraversano milioni di pensieri negativi, e come tutt@, fatico.
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Perché anch'io, come chi lavora con me, so cosa vuol dire sentirsi stretti dentro una gabbia, che a volte ci mettiamo e a volte ci mettono gli altri, ne ho fatto e ne faccio esperienza, e solo così posso meglio comprendere cosa passa nella testa di chi ho di fronte.
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Insomma questo Quaderno mi sta aiutando e spero possa aiutare anche te, perché abbiamo bisogno di fare i conti con qualcosa (magari diverse cose...) che ancora rimane troppo fuori dai nostri discorsi e dalle nostre riflessioni: quasi due anni di pandemia, di cattività, di rapporti sociali a distanza.
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Che impatto ha avuto sulle nostre vite? Quali conseguenze? Ne siamo consapevoli? Quanto? Quanto di quel che abbiamo vissuto ci ha influenzato (tanto, mi sa), e come? Abbiamo smesso di chiedercelo, forse non abbiamo mai davvero cominciato o forse non ce lo siamo mai chiesto abbastanza.
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Spero tanto che queste domande possano aiutarti ad arrivare a settembre rigenerat*.
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Chi sono
Sono una Job coach e una Life coach: il mio lavoro consiste nell'aiutare le persone a essere soddisfatte e felici di quello che fanno e di quello che sono, aiutandole a trovare una nuova strada, sul lavoro e nella vita. Perché la strada giusta c’è, per ognuno di noi. A volte però abbiamo bisogno di qualcuno accanto che faccia il tifo per noi, ci aiuti nella ricerca, ci dica come fare per trovarla: quella sono io.
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