|
|
Questa newsletter ti è stata inoltrata? Ricevila nella tua inbox iscrivendoti qui!
|
|
|
Lentezza
La Niuzletter introversa 30 giugno 2022, n. 41
|
|
Arrivo abbastanza con la lingua di fuori a questa fine di giugno, che per me è stato più pesante di maggio - il che è tutto dire.
|
Una delle cose più belle che mi è successa è stata andare - di nuovo! - a un concerto, in mezzo a migliaia di persone, uno strano effetto, molto strano, ma davvero molto bello e molto... necessario!
|
Non sono invece riuscita ad andare a ballare - come speravo - per una serie complicata (aka: sfortunata) di eventi ma conto di rifarmi presto.
|
Ho alle spalle un'annata non troppo soddisfacente, se devo essere onesta fino in fondo. E adesso sono sfinita e voglio solo prendermi del tempo per riprendermi, e poi riprendere in mano il corso delle cose. Non è affatto facile, ma ho degli strumenti che so funzionare, o che so far funzionare, quindi tutto sembra lì, pronto perché io prenda l'iniziativa e cominci a fare.
|
Ma la verità è che, in questo preciso momento, non ho nessuna voglia di fare, ma solo di stare, contemplare, forse pensare, forse scrivere, forse parlare, forse leggere non lo so mica tanto bene! Quindi sento che la cosa migliore in questo momento per me è lasciar andare, essere poco attiva, e molto recettiva, aperta a quello che arriva, ma non in ricerca attiva. Non è semplice nemmeno questo però, perchè di carattere sono esattamente l'opposto: fare, fare, fare! Poi sono pure milanese quindi questo sottofondo di "muoviti, muoviti, dai, dai, produci, fattura, svelta, dai!", ce l'ho nel sangue e nelle orecchie da sempre.
|
L'ho combattuto spesso, ma purtroppo un po' è sempre lì, non puoi vivere a Milano senza sentirla, questa energia. Per questo - anche per questo - quest'estate andrò in luoghi leeeeeenti e rilassatiiiiiii e prenderò le cose con tutta la calma di cui ho bisogno.
|
Camminerò con calma, senza ansia di arrivare alla meta.
|
Leggerò quel che mi va, senza forzarmi.
|
Farò il minimo necessario.
|
Insomma il programma è: fare il bradipo.
|
Una cosa però penso che mi impegnerò a "fare": una cosa piccola, anche minuscola, ma diversa, nuova. Una cosa che non ho mai fatto. O una cosa che ho già fatto ma che nelle prossime settimane proverò a fare diversamente.
|
Non parlo di grandi cose, tutt'altro: piccole e piccolissime.
|
- leggere un libro di un genere che non ho mai letto. Oppure leggere un fumetto, o un Manga
- ascoltare musica che non ho mai ascoltato.
- provare un'attività che non ho mai provato (il sup? la mountain bike? il surf? la vela?)
- mangiare un cibo che non ho mai provato
Insomma, la mia parola dell'estate è lentezza.
|
So che non è facile e nemmeno possibile per chiunque, ma se devo augurarti qualcosa per questa estate ti auguro lentezza, ti auguro di poterti prendere il tempo che ti serve per fare... niente! Ti auguro (e ti invito) a fare il meno possibile: veniamo da due anni estremamente impegnativi e abbiamo bisogno di tirare il freno. Di non pensare a niente, di prenderci il tempo di cui abbiamo bisogno, di respirare profondamente e ossigenare ogni cellula del nostro corpo, di lasciare andare, di disconnetterci. Di stare.
|
*********************************************
Libri che mi porto via per l'estate
L'ottava vita, di Nino Haratischwili
|
Company of one, di Paul Jarvis
|
Sotto i venti di Nettuno, La cavalcata dei morti, di Fred Vargas
|
Il problema Spinoza, di I. Yalom
|
Specchio delle mie brame, di Maura Gangitano
|
Una stella senza luce, di Alice Basso
|
Barbizon Hotel, di Paulina Bren
|
Un'estate alla grande, di Jennifer Weiner
|
Sto lavorando
... anzi no, mentre leggi queste righe sono in vacanza. Riprenderò a lavorare ad agosto, non con i clienti - che sono tutti in vacanza - ma per il dietro le quinte. Lo farò in smartworking dalla montagna, tra una camminata e l'altra.
|
|
|
Giugno e Luglio
Giugno è stato terribilmente feroce e caldissimo. Ho faticato molto e il risultato è che alla fine mi sono presa il Covid. Nulla di grave nel mio caso per fortuna, ma tanta stanchezza. A luglio conto di riposarmi, e poi riposarmi, e poi ancora riposarmi, fare tanti bagni, leggere, camminare, vedere tramonti - e magari anche qualche alba.
|
|
|
|
|
Sono Lavinia e sono una coach.
|
Parlo di introversi perché sono un'introversa, non perché abbia particolari 'lauree' sul tema salvo quelle che mi sono fatta fin qui, vivendo, leggendo, studiando in autonomia.
|
Parlo di introversi e introversione perché non ho trovato nulla, in italiano, sul tema, salvo un libretto di uno psicoterapeuta che non mi è molto piaciuto (perché trattava l'introversione come un qualcosa di cui 'liberarsi', da 'superare' per poter vivere una vita felice) e un altro libro scritto da un coach (Introversi è meglio, di Marco Bonora), simpatico ma diverso da me.
|
Allora un giorno ho deciso che potevo provare a parlarne io, alla mia maniera e partendo dalla mia esperienza personale, da quello che ho studiato, e dalla mia frequentazione con tanti introversi, clienti compresi.
|
|
|
Pensi che questa NL possa piacere a qualcuno dei tuoi contatti? Condividila, grazie!
|
|
Se ricevi questa newsletter è perché ti sei iscritt* volontariamente sul mio sito. Quando cambi idea ti puoi cancellare dalle mie liste senza remore cliccando qui sotto.
|
|
|
|
|
|