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Sssssst, silenzio

La Niuzletter introversa 31 agosto 2023, n. 52
[In ritardo a causa di un problema tecnico]

Ciao e bentrovat@!

È stata un'estate intensa, di quelle che non si dimenticano, per me.
Di quelle che segnano una svolta, lo senti nell'aria no? Dopo diversi anni di cose che si ripetono con una certa ciclicità e (quasi) routine, senti che c'è una svolta importante all'orizzonte. Ancora non è ben nitida, ma sai che l'orizzonte che hai di fronte non è come quello che hai avuto fino a ieri, e non sai cosa aspettarti e cosa fare per avere una visione più chiara.
Così l'aspetto, questo nuovo orizzonte, con curiosità e (stranamente) senza ansie.
So che cambierà ma non so bene verso cosa, ma questo mi fa sentire di avere un ampio margine di manovra. E ricordo a me stessa che le novità sono molto corroboranti per me, così come uscire da dinamiche ripetitive - sono quelle che mi uccidono!

Le mie figlie crescono e alcune cose si semplificano, altre si complicano, anche in questo ambito qualcosa di totalmente diverso è all'orizzonte e io sono curiosa di vedere di cosa si tratta. Sicuramente nei prossimi mesi mi aspetto una vita con loro molto diversa da quella che è stata negli ultimi... 10 e più anni.
Bah sì certo, che c'è di nuovo?, mi dirai.
C'è la consapevolezza di essere proprio sul limitare, sull'orlo, nel punto esatto in cui il sentiero cambia direzione e te ne accorgi proprio mentre sei lì, né prima né dopo.
È un bel momento, riempie.
I cambiamenti non mi spaventano, anzi tendenzialmente mi caricano, ma so anche di essere una persona profondamente nostalgica, di ciò che è stato, di ciò che poteva essere... e devo stare attenta a non farmi inghiottire.
Ma sto pensando a un modo per rimanere, anche in questo caso, sull'orlo, in equilibrio, e sono fiduciosa.

È stata un'estate fresca, piovosa e ventosa, ma che bellezza.
È stata un'estate caldissima che mi ha tolto il sonno.
È stata un'estate di lentezza, morbidezza, grazia, cura.
È stata un'estate di "perché no?", chiudi gli occhi e via.
Ho letto un sacco, passeggiato un sacco, pedalato un sacco, chiacchierato un sacco e provato e riprovato a buttare fuori parole che mi giravano da tempo nella testa. E ci sono riuscita.
È stata un'estate di cambi di prospettiva e di tentativi di affrontare le cose, i problemi, la vita, in modo nuovo e più avventuroso, con tutti i rischi del caso ma anche con la sfrontatezza di sapere che in ogni caso, si risolve, si procede, si impara. Si sbaglia ovviamente, anche. Ma non è la fine del mondo.

Così rigenerata ho intenzione di ripartire in modo diverso, con una consapevolezza maggiore rispetto alla mia sanità mentale, che è stata messa a dura prova nei mesi scorsi.
Il mio orizzonte me le voglio creare ben diverso da quel che ho alle spalle, partendo dal tempo del silenzio e della solitudine benefica, che tanto mi è mancata. E abbandonando ogni sentire che abbia a che fare con il "non si fa" - e invece facendomi guidare dal "perché no?"
Il silenzio è la cosa che più mi rigenera, e durante queste settimane l'ho ricercato come l'oro. Giusto due giorni fa salivo in rifugio, in montagna, e ho scelto il sentiero più lungo e meno battuto per godermi il silenzio e i rumori della natura. Solo io e le piante, il vento, e il profumo di fiori. Una vera manna.

Perché in fondo abbiamo bisogno di poche cose, noi introversi, ma il silenzio, e la quiete, e la solitudine sono tra quelle fondamentali. Purtroppo mi sono resa conto negli ultimi tempi che devo proprio programmarlo, non basta più saperlo né ricorrervi alla bisogna - anche perché di solito è troppo tardi, e il tempo di recupero diventa molto più lungo.
Quindi nei giorni scorsi ho programmato il silenzio, in maniera sistematica e precisa: ho segnato tutto in agenda. Momenti quotidiani, settimanali e mensili in cui farò il 'ritiro in grotta'. Non importa dove, importa il come: solitudine, silenzio, lavoro, nessun orario o impegno da rispettare con nessun@.


Un po' forse è un'evoluzione di quello che ho scritto nell'ultima newsletter prima dell'estate (se non l'hai letta, la trovi qui) in cui ho parlato di self compassion, della necessità di prenderci cura di noi stess@, essere (più) compassionevoli, prenderci quello di cui abbiamo bisogno senza chiedere il permesso e senza sentirci in colpa. Tanta roba, insomma!
All'inizio fa quasi spavento, o sorpresa, ma poi ci si rende conto che ci permette di vivere meglio il resto del tempo e quindi, perché no?

E tu? Hai bisogno anche tu di più momenti di solitudine? Cosa hai intenzione di fare per averne di più? Se hai voglia di raccontarmelo... sono qui!

Agosto

La notte di San Lorenzo è morta Michela Murgia, lo avrai letto e sentito ovunque. Una perdita enorme ma anche un'enorme eredità. Sono stata molto colpita dalla sua morte, dal suo coraggio, dalla sua lucidità fino all'ultimo. Nei giorni seguenti ho riascoltato alcune puntate del suo podcast 'Morgana' e l'ho trovato, ancora e ancora, attualissimo e interessantissimo. Te lo consiglio (lo trovi su Spotify).
Così come ti consiglio di guardare il video della sua ultima, memorabile, intervista, forse il suo testamento a tutt@ noi che la conoscevamo "a distanza": è l'intervista a Vanity Fair, e la trovi qui. E' bella lunga (1h) ma davvero toccante: una di quelle cose che vale la pena ascoltare. Non ti dico altro, ma se ti va di dirmi cosa ne pensi ne sarei felice.
Oltre ovviamente ai suoi saggi e ai suoi romanzi.

Settembre

Ho ricominciato a lavorare da un po' con alcune clienti e nel dietro le quinte: l'autunno si prospetta impegnativo ma, come dicevo, sono rigenerata e pronta.
Riesco a toccare con mano quella voglia di cambiamento che settembre porta con sè, quella di cui parlano tutti e che ho la fortuna di vedere da vicino nel mio lavoro.
Sono pronta per stare al tuo fianco, piena di energia, se anche tu hai voglia di cambiare lavoro e vita: contattami!



A presto,
Lavinia
_lavinia basso
Sono Lavinia e sono una coach.
Parlo di introversi perché sono un'introversa, non perché abbia particolari 'lauree' sul tema salvo quelle che mi sono fatta fin qui, vivendo, leggendo, studiando in autonomia.
Parlo di introversi e introversione perché non ho trovato nulla, in italiano, sul tema, salvo un libretto di uno psicoterapeuta che non mi è molto piaciuto (perché trattava l'introversione come un qualcosa di cui 'liberarsi', da 'superare' per poter vivere una vita felice) e un altro libro scritto da un coach (Introversi è meglio, di Marco Bonora), simpatico ma diverso da me.
Allora un giorno ho deciso che potevo provare a parlarne io, alla mia maniera e partendo dalla mia esperienza personale, da quello che ho studiato, e dalla mia frequentazione con tantissim@ persone introverse, clienti compresi.
Se vuoi leggere altro sulle persone introverse puoi andare a sbirciare il mio blog. Quello che faccio invece per supportare le persone (introverse e non) in ambito lavorativo lo trovi qui.
Sono su Instagram come laviniacoach, e anche su Linkedin.
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