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Non tutto è da buttare

Newsletter Lavoro 30 settembre 2023, n.50
Il tema di questa newsletter l'avevo già trattato diversi mesi (anni!) fa ma è - ahimè - ancora attuale, anzi per certi versi peggiorato.
Nonostante il Covid (o come sua conseguenza?) siamo sempre più stressati e sotto pressione, e lo si vede non solo sul lavoro, ma anche in giro, in famiglia, sulle strade - luogo, quest'ultimo, che mi sta molto a cuore essendo io una ciclista.

Incontro quotidianamente persone che mi raccontano che sono troppo piene di cose da fare, di ogni genere.
Ci sono persone che lavorano ininterrottamente, controllano mail e messaggi da quando aprono gli occhi a quando li chiudono la sera. A volte anche in maniera compulsiva e quasi disturbante, perché non sempre dai, e non tutti, siamo così piene di impegni da non poter lasciare il telefono in modalità aereo nemmeno per un'ora.
Ovviamente non ne sono immune nemmeno io, a momenti alterni, ma a mia difesa posso dire che cerco di rendermene conto e di fare altro. O di chiedermi perché non la smetto di guardare compulsivamente il telefono. E la risposta che mi do, sempre, è che sto scappando da qualcosa: di solito dal fare qualcosa che non ho voglia di fare, perché non mi piace o perché a vario modo mi spaventa (una cosa che non ho mai fatto, per dire). Non so se per te è lo stesso, però facci caso e prova a chiedertelo, la risposta potrebbe sorprenderti e non essere affatto scontata.
Allora, piuttosto che rimbambirmi davanti al telefono, lo metto giù e faccio qualcosa che mi tenga impegnate le mani, davvero, non so perché ma mi rilassa e mi aiuta a ricentrarmi.

In ogni caso ho la fortuna di potermi prendere delle pause, e mettermi in un altro momento a mia scelta (più o meno) al lavoro. Ma cerco di ricordarmi sempre che il tempo del lavoro è un tempo che deve essere finito, non infinito.
Ne parlavo proprio con un cliente giorni fa, e ci dicevamo quanto è difficile non farsi stritolare da tutto quello che ci gira attorno e mettere un punto ad un certo momento della giornata e dirsi, "ok, per oggi ho finito".

Tutto questo preambolo per dire che ho trovato negli anni molto utile elaborare delle strategie per dividere nettamente il tempo del lavoro dal tempo 'altro', e una di queste strategie è la seguente:
  • non sbloccare il telefono per cose di lavoro prima di essere in ufficio, oppure
  • non sbloccare il telefono prima di fare colazione, oppure
  • (super pro) non sbloccare il telefono fino a che non sei alla scrivania - difficilissimo.
E' un esperimento, quest'ultimo, che mi è riuscito pochissime volte, ma devo dire che mi ha dato un tale senso di straniamento da farmi dire: ma che davvero? Davvero sono così incapace di stare lontana da questo oggetto per così poco tempo? Davvero ne sono così dipendente? Ahimè, SI.
Però ci si può provare, e ritornare per qualche ora (2 forse) all'era pre-cellulare.
Fa tanto strano ma è in qualche modo anche magico: devi trovare qualcosa da fare di diverso dallo scrollare il telefono. Leggere, guardare fuori, guardare la gente e il paesaggio che ti circonda, o, addirittura, pensare.

Invece di sbloccare il telefono, possiamo utilizzare il tempo tra l'apertura degli occhi e l'arrivo alla scrivania per prenderci cura di noi stess@, per chiederci come stiamo, come (e dove) sta andando la nostra vita. Per non perdere totalmente il senno.

Può sembrare impossibile, lo so benissimo. E anche un po' antiquato, o fuori dal mondo. Ma forse siamo fuori dal mondo quando siamo iperconnessi, non viceversa!

E quando riusciamo a farlo, cominciamo a respirare, a dare un ritmo diverso alle nostre giornate, e ad essere ugualmente (se non più) produttivi.

Vuoi provarci anche tu?
Puoi provare con una semplice routine nella quale puoi comprendere 2 o 3 - anche solo 1! - delle seguenti attività, dedicando 15/20 minuti ad ognuna:
  • scrivere
  • meditare
  • fare esercizio fisico
  • fare colazione sedut@ al tavolo
  • leggere alcune pagine di un romanzo.
Se vuoi altre idee puoi scaricare qui il mio ebook con 10 idee per prendersi cura di sè.

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Ottobre

Ho diverse clienti con le quali ho iniziato a lavorare in questo mese appena trascorso, e le prossime cominceranno a novembre - se vuoi farlo anche tu, scrivimi! Due chiacchiere le faccio sempre con piacere, e sono gratis!

Se invece preferisci lavorare da sol@, vuoi cominciare così perchè hai poco tempo o pochi soldi (o entrambe le cose), o vuoi capire meglio come funziona il mio lavoro, puoi provare con il mio eBook STRATEGIE PER UN NUOVO LAVORO.
E' un condensato di tutto quello che so, che faccio e che ho imparato lavorando con le/i miei clienti, arricchito di una serie di esercizi da fare per trovare la propria strada in ambito lavorativo.
Le riflessioni e gli esercizi sono parte del lavoro che faccio con loro, e finora hanno dato buoni risultati. Ovviamente non è la stessa cosa che lavorare 1:1, ma è comunque un inizio - e a un prezzo molto abbordabile.
E visto che sono passati 4 anni dalla sua prima uscita, te lo propongo a 15€ (anziché 19,99).
Per acquistarlo, basta che clicchi qui, compili, paghi con bonifico o PayPal, attendi la mail con le istruzioni per scaricarlo.
Poi, per tutto quanto detto sopra, sarebbe buona cosa stamparlo e dedicargli 20 minuti ogni mattina.

A presto,
Lavinia

Chi sono

Sono una Job coach e una Life coach: il mio lavoro è aiutare le persone a essere soddisfatte e felici di quello che fanno e di quello che sono, aiutandole a trovare una nuova strada, sul lavoro e nella vita. Perché la strada giusta c’è, per ognuno di noi.
A volte però abbiamo bisogno di qualcuno accanto che faccia il tifo per noi, ci aiuti nella ricerca, ci dica come fare per trovarla: quella sono io.
Se vuoi vedere cosa faccio, puoi dare un'occhiata qui.
Sono sorridente, di poche parole ma sono molto brava ad ascoltare perché sono un’introversa.
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