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Sopravvivere al Natale
La niuzletter degli introversi 30 novembre 2018, n. 7
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Avevo in mente un altro tema per questa NL, poi mi sono resa conto che è quella prima di Natale e che quindi era necessario trattare il tema!
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Personalmente non amo molto il Natale, lo vedo come un male necessario ecco, e necessario soprattutto se - come nel mio caso - si hanno dei figli. Per loro è davvero magia e allora io 'vivo' della loro magia, dei loro occhi che si illuminano quando lasciamo latte e sale per le renne e un bicchierino di grappa per Babbo Natale. E' solo questo, per me, nient'altro.
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Però ahimè c'è anche dell'altro, lo sappiamo tutti, e dobbiamo cercare di affrontarlo nel miglior modo possibile per salvare la nostra sanità mentale... Evitarlo non si può - salvo partire il 23/12 verso un paese islamico, o buddista o altro, che in effetti non è male come opzione! - e allora prepariamo gli strumenti per affrontarlo
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Da oggi in avanti cominceranno a piovere inviti a pranzo, all'aperitivo, a cena (con i colleghi, con i compagni del corso di Judo o di Bridge, e poi con i parenti) per farci gli auguri di Natale, e poi ci saranno i veri e propri giorni di festa: insomma, un tour de force, lo sappiamo!
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Vediamo allora alcune strategie per 'sopravvivere' al meglio durante questo periodo.
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Una prima strategia è partecipare solo agli incontri (cene, pranzi e quant'altro) strettamente necessari, o ancora meglio, se potete, solo a quelli cui vi fa più piacere partecipare (spero ce ne siano!) e tutto il resto declinarlo con scuse tipo "Ho già un'altra cena quella sera, che peccato, sarà per l'anno prossimo", sfoderando magari il vostro migliore sorriso.
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La seconda strategia è mettere del tempo di 'ricarica' tra un evento sociale e l'altro: almeno due giorni. Se esco a cena con i colleghi il martedì, mercoledì e giovedì me ne starò a casa, o mi farò le mie cose insomma. Vietato fare la maratona 'così mi tolgo il pensiero': vi ritrovereste in quello che viene definito 'introvert hangover', ovverosia stare male come dopo un sbronza... grazie no!
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C'è poi il problema più insidioso - e meno 'rimbalzabile' - delle cene/pranzi/raduni familiari: non posso certo sottrarmi al pranzo di Natale con figlie e marito (e nonni e zii e quant'altri) adducendo altri impegni. La mia strategia in queste giornate - poche, per fortuna - è la seguente:
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1) essere molto impegnata a cucinare/apparecchiare/sparecchiare/portare in tavola e quindi ridurre al minimo le mie interazioni - già il fatto di essere assieme a 10-15 persone è per me pesante;
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2) sedermi e fare due chiacchiere con chi ho seduto di fianco - e basta. Rifuggire insomma dalle chiacchiere 'di gruppo' e scegliere di volta in volta un interlocutore, magari cambiando anche di posto verso la fine del pasto.
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3) quando sento che la testa comincia a non farcela più, andare in un'altra stanza con la scusa che devo cercare qualcosa, qualsiasi cosa, ed eclissarmi per almeno 15 minuti (anche il bagno è un'ottima soluzione ;)), il tempo minimo per riprendermi.
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4) fissare un tempo massimo di durata dell'evento (se siete invitati a casa d'altri): dopo l'ora X, addurre un altro impegno, un amico malato da passare a trovare, il traffico da evitare, la necessità di tornare a casa a cucinare per l'indomani, qualsiasi cosa. Pensate a quanto riuscite a resistere, fissate l'orario, e all'ora stabilita salutate e andate.
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5) fare una passeggiata quando tutto è finito: aiuta a digerire la montagna di roba che avrete mangiato, ma servirà anche a sgombrare la testa, vi ossigenerà corpo e cervello, e tornerete a casa freschi e rilassati.
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Dicembre
Dicembre è un mese corto e intenso. Di corse e impegni. Di to-do list infinite.
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Per questo motivo, ti propongo un esercizio che va in controtendenza: rallentare.
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Ho partecipato a una iniziativa che si chiama Street Wisdom, un modo per rallentare in mezzo al delirio e alle corse delle persone che ci circondano per trovare risposte alle nostre domande. Dura 3 ore circa, ma quello che invece ti suggerirei di fare è solo uno degli esercizi preliminari: per 10 minuti, possibilmente tutti i giorni, rallenta il ritmo del tuo cammino, del tuo respiro, e fai tutto lentamente.
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Non guardare il telefono, ma guardati attorno: cosa succede a te e cosa succede a chi ti sta attorno? Come ti senti? Riesci a rallentare? Ogni giorno, 10 minuti, per tutto dicembre.
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Ci risentiamo a fine anno!
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