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Non ne posso più!

Niuzletter 15 ottobre 2024

Ciao reader,
la newsletter di fine settembre dedicata al “chiedere” ha avuto un ottimo gradimento e generato diversi scambi: ringrazio chi mi ha scritto per farmi conoscere la sua esperienza con il chiedere in ambito lavorativo (la puoi rileggere qui in caso non l'avessi ricevuta o letta)
Oggi vorrei approfondire ulteriormente il tema, proprio prendendo spunto da una di queste risposte che tra le altre cose diceva: “ho preso permessi anche se non avevo un appuntamento dal medico”: direi decisamente un ulteriore salto di qualità!

Oltre alla ritrosia a chiedere (un permesso, un aumento, addirittura le ferie…) vi è anche infatti molto forte la tendenza a chiedere solo se dobbiamo fare qualcosa di importante, tipicamente una visita medica. Altrimenti sembra che nessuna nostra esigenza sia abbastanza “grave” o importante da giustificare la richiesta di un permesso, di un part time, di un aumento – o di qualsiasi altra cosa in mezzo.
Quando parlo con le mie clienti di chiedere un aumento poi, ecco lì davvero si sfiora la tragedia: sembra sempre che lo status quo non possa essere minimamente cambiato né messo in discussione. Al che io ribatto che prima che l’uomo, è stato qualcuno di più importante a dire “chiedi, e ti sarà dato”. La naturale conseguenza è che se non chiedi, nulla ti sarà dato.
Sì, puoi essere particolarmente fortunat@ e avere dei superiori illuminati, ottenere senza dover chiedere, persone attente che si accorgono di tutto il lavoro che fai ecc ecc, ma diciamocelo: a chi è mai successo???
Se ti è successo, sono felice per te; se non ti è mai successo (come al 99% delle persone con cui lavoro) ecco, forse c’è da fare qualcosa, forse sei tu a dover fare quel passo, per quanto difficile e faticoso ti sembri, e per quanto tu possa pensare di non avere speranze e/o che nulla potrà mai cambiare.
Prova. Non puoi saperlo finché non ci provi davvero. E potresti anche avere delle sorprese!
Il resto sono chiacchiere, chiacchiere che ti racconti per restare al sicuro e non assumerti un rischio: il rischio di sentirti dire di no, che vivi come la massima delle tragedie. Beh, te lo dico, non è così, non c’è nessuna tragedia in arrivo, ma ci possono essere ragioni che non conosci perché ti venga negato quel che chiedi.
Oppure non ce ne sono, ma scoprirlo può spingerti a fare passi ulteriori, magari in altre direzioni.
Sicuramente stare ferm@ non porterà alcun cambiamento.
“Preferisco non fare nulla piuttosto che rischiare di peggiorare la mia situazione”, altra frase tipica, che però... se stai così male in quella situazione, io un tentativo lo farei.

Poi ci sono situazioni in cui sembra che quello che stai facendo sia l’unico lavoro possibile per te, che ti stanno facendo un favore a tenerti, che se te ne vai non troverai mai null’altro: anche questo è il risultato di una cultura e di una narrazione tossica in cui siamo immers@, un po’ da alcune convinzioni ben radicate nella tua testa, soprattutto se sei una donna.
Anche se ti sembra impossibile, è possibile, te lo assicuro. Ho visto e ho supportato un sacco di donne nella fase di cambiamento, che lo so, mette paura, tanta paura, ma non dev’essere un salto nel vuoto!

Cosa si fa in queste situazioni? Cosa si può fare? Cosa fare per sentirti meno frustrata? Cosa fare per smettere di farti "incastrare" a fare straordinari (magari nemmeno pagati)? Come fare per evitare che troppe cose da fare vengano scaricate sulla tua scrivania?
Si possono fare tante cose, te l'assicuro, e te le racconterò nel nuovo percorsi di gruppo,
Non ne posso più!!!
In gruppo, sì, perché si sa: l’unione fa la forza e mal comune mezzo gaudio…
Sentire le storie di altre persone aiuta a sentirsi meno sol@ e meno sfigat@, perché quando il tuo stesso problema ce l’ha qualcun’altr@, subito ti rilassi e dici “ah beh ma allora non sono io che sono sbagliata/inadeguata/non ho capito nulla; forse c’è una speranza!” (spoiler: c’è!)
In gruppo si crea innanziutto una cosa di cui abbiamo tutti molto bisogno: la solidarietà. E poi il gruppo crea una forza e un'energia molto particolare, molto confortante e molto... esplosiva. Ci si sente forti, insieme.

Non ne posso più!!! funziona così:
6 incontri online di 1h, 2 volte al mese, dal 5 novembre.
Se ti iscrivi entro il 22 ottobre il costo è di 333 euro
Se ti iscrivi dopo il 22 ottobre: 455 euro.
Acconto di 100€, il resto anche a rate mensili.
Iniziamo martedì 5 novembre alle 1830 online su Zoom.
Calendario incontri:
5 e 19 novembre
3 e 17 dicembre
14 e 28 gennaio

Imparerai a dire di no, salvaguardare la tua salute (mentale e non), mettere paletti, chiedere quello che desideri, non farti mettere i piedi in testa.
Se la prospettiva ti attrae... mandami una mail cliccando qui sotto
Ti aspetto!

OK TI SCRIVO!


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Cosa accade da queste parti

E’ la settimana dello smartworking per me :-), non sono a Milano e non ho appuntamenti con le persone. Mi dedico alla scrittura dei contenuti, allo studio, a guardare il mio business da un’altra prospettiva, a pianificare (ri-pianificare) il quarto e ultimo trimestre dell’anno.
E lo faccio affacciata sulle colline, con davanti un distesa di verdi/gialli/arancio tipici dell’autunno.
E’ il modo migliore per un’introversa come me per riprendere fiato, ossigeno, e ricentrarmi.
Ascolto musica e scrivo.
Tu cosa fai quando hai bisogno di ricentrarti? Hai un sistema che funziona sempre?

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Ho letto/Sto leggendo:
L'arte della gioia, di Goliarda Sapienza (ho appena scoperto che ne hanno fatto anche un film)

A presto!
Lavinia
PS: Ti ricordo il percorso di gruppo Non ne posso più!!!
2 incontri al mese di 1 ora, 6 in totale, online, il martedì alle 1830.
333 € se ti iscrivi entro il 22/10
455 € se ti iscrivi dopo.
MI ISCRIVO SUBITO!
_lavinia basso

Chi sono

Sono una Job coach e una Life coach: il mio lavoro è aiutare le persone a essere soddisfatte e felici di quello che fanno e di quello che sono, aiutandole a trovare una nuova strada, sul lavoro e nella vita. Che tu sia dipendente o in proprio, il lavoro è senz'altro tanta parte della tua vita (come della mia!) e la strada giusta c’è, per ognuno di noi.
A volte però abbiamo bisogno di qualcuno accanto che faccia il tifo per noi, ci aiuti nella ricerca, ci dica come fare per trovarla: quella sono io.
Se vuoi vedere come puoi lavorare con me, puoi dare un'occhiata qui.
Sono sorridente, di poche parole ma sono molto brava ad ascoltare perché sono un’introversa.