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Qualcosa di nuovo sotto il sole
La niuzletter degli introversi 31 maggio 2020, n. 22
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Finito il lockdown, forse (ma ancora non è certo) dal 3 giugno ci si potrà spostare più liberamente anche tra Regioni.
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Io vivo in Lombardia e non so se anche per noi sarà così, lo vedremo a breve. Per fortuna, dopo il cane - che mi ha permesso di uscire di casa anche durante il lockdown più stretto - e il microgiardino, ho anche una casa in campagna... in Lombardia! Per cui ho cominciato a spostarmi là qualche giorno durante i weekend, almeno cambio paesaggio! Il lavoro in proprio, in queste situazioni, è davvero il massimo che potevo immaginare.
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Ma non è tutto rose e fiori, eh? In questi 3 mesi chiusi o semi chiusi in casa, in 4, lavorare è stato molto faticoso, le ore a disposizione molto poche, a volte inframmezzate da continue interruzioni e con energie non sempre al massimo.
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Mi sono 'salvata' con della buona pianificazione e con continue 'riorganizzazioni aziendali' si direbbe in azienda... anche se la forza lavoro sono sempre e soltanto io!
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In definitiva, sento di essere piuttosto stanca, e attendo la fine della scuola per riposarmi un po' (almeno dall'home schooling!) per qualche giorno.
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Tutto questo per dire che anche in un momento di totale chiusura, in cui il mondo, e ognuno di noi, sembrava 'congelato' e bloccato, le cose sono andate avanti e i cambiamenti sono avvenuti: è che spesso non riusciamo a vederlo, ad accorgercene, perché siamo troppo presi da quel che stiamo facendo, vivendo, subendo. Anche gli introversi, per i quali l'introspezione è pane quotidiano, alle volte fanno fatica ad accorgersi che qualcosa è cambiato.
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La prima cosa nuova è una parola che ho imparato oggi leggendo un'altra newsletter: Friluftsliv - all'inizio pensavo fosse uno scioglilingua poi andando avanti ho letto che è una parola norvergese - che indica la passione per la vita all'aria aperta e per la natura.
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In questo periodo, dall'inizio del lockdown in avanti, per me è stato un continuo stare all'aria aperta (nel mio microgiardino, non temete!). Non è che prima mi dispiacesse, solo che adesso è diventata una necessità, un'esigenza, una cosa di cui non posso fare a meno.
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I prossimi mesi quindi, ovunque sarò, la mia vita si svolgerà all'aperto, lavoro compreso, fin quando sarà possibile (al momento ti sto scrivendo dal terrazzo di casa).
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E per te? C'è qualcosa che è diventato fondamentale, necessario, durante questi mesi difficili?
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Un'altra cosa nuova sono stati i fiori, o meglio: l'apprezzamento esagerato - mai come ora - dei fiori, tanto che non riesco a farne a meno, mai, ho bisogno di vederli in ogni momento. Mi fanno provare una grande sensazione di abbondanza, di bellezza non studiata, reale, non modificata da photoshop, vera. E me ne sono circondata più che ho potuto. Abbiamo bisogno di bellezza.
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Riesci a immaginare come portarne un po' nella tua vita?
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Giugno
Ho ancora 2 posti disponibili per giugno, se vuoi fare un percorso di coaching con me. Lavoro con le persone su tematiche legate al lavoro, al significato che ricerchiamo in esso, alla insoddisfazione che spesso invece lo circonda, al desiderio di cambiare e non sapere bene cosa fare, a come lasciare, a come crearsi un Piano B, a come rendere la nostra vita più interessante e lasciare al lavoro uno spazio più discreto; e tanto altro.
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Per tutto giugno sarò a Milano, quindi gli incontri potremo farli di persona. Da luglio mi sposterò altrove, quindi sarà tutto online.
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Ti consiglio (altre cose nuove!)
- Se ti piace la carta, la cartoleria e la crescita personale, le scatole di Betterly sono un ottimo mix di tutto questo; io ti consiglio quelle sul Journaling perché le ha create una mia cara amica e collega coach, Micaela Terzi. E anche perché il Journaling è un'attività molto bella che io pratico - anche se troppo poco purtroppo!
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- Ho visto una serie tv molto bella durante il lockdown, ne guardo davvero poche ma questa proprio mi è piaciuta: Il giovane ispettore Morse (su Paramount Network), Oxford, fine anni '60, atmosfere rarefatte, prati verdi, due mondi e due modalità di intendere la vita e i rapporti, che si scontrano.
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- Infine, un'altra novità che riguarda me: da qualche settimana sono approdata su Instagram, se ti va di seguirmi mi trovi come laviniacoach.
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Sono Lavinia e sono una coach.
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Parlo di introversi perché sono un'introversa, non perché abbia particolari 'lauree' sul tema salvo quelle che mi sono fatta fin qui, vivendo, leggendo, studiando in autonomia.
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Parlo di introversi e introversione perché non ho trovato nulla, in italiano, sul tema, salvo un libretto di uno psicoterapeuta che non mi è molto piaciuto (perché trattava l'introversione come un qualcosa di cui 'liberarsi', da 'superare' per poter vivere una vita felice) e un altro libro scritto da un coach (Introversi è meglio, di Marco Bonora), simpatico ma diverso da me.
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Allora un giorno ho deciso che potevo provare a parlarne io, alla mia maniera e partendo dalla mia esperienza personale, da quello che ho studiato, e dalla mia frequentazione con tanti introversi, clienti compresi.
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