Categoria: Stimolare la creatività Pagina 2 di 4

Il Successo

Dove sono finiti i desideri?

Desiderare è un’attività molto difficile e alla quale non siamo – spesso – molto allenati.

La parola desiderio deriva dal latino desiderium, composto di de e sidera: la mancanze delle stelle. Mi piace questa origine, tra le diverse proposte, perché ha molto a che vedere con chi i desideri smette, quasi senza accorgersene, di inseguirli, perseguirli, pensarli e immaginarli. Cosa siamo, senza desideri?

Simple Abundance e cura di sé

Dal 1° gennaio 2020 ho (ri)cominciato la lettura di Simple Abundance – 365 days to a Balanced and Joyful Life, libro di Sarah Ban Breathnach che è anche un po’ un percorso di crescita personale. Ogni giorno, un breve testo da leggere prima di cominciare la giornata, e la sera, un diario su cui scrivere le 5 cose di cui sei grato.

creatività è tenacia e resilienza

La creatività è tenacia e resilienza di fronte al brutto risultato

Siamo spesso tentati di lanciarci a fare qualcosa di artistico o creativo, disegnare, dipingere, suonare uno strumento musicale, e qualsiasi altra cosa vi venga in mente, ma poi ci blocchiamo (quasi) subito di fronte al dubbio: ma sarò brava a farlo? Sarò capace? E se viene una schifezza? Cosa penseranno di me gli altri?

Essere creativi non significa essere ‘artisti’ ma liberarsi delle paure

Nel percorso della Via dell’artista parliamo spesso – e tanto – di cosa significhi essere creativi, o artisti, e di cosa blocca ognuno di noi dall’esprimere la nostra creatività, in qualsiasi modo; del perché gli artisti non amino sporcarsi le mani con il vil denaro; di come possiamo allenare la nostra creatività giorno per giorno, per poi applicarla nella nostra vita quotidiana; del fatto che tutto è già stato ‘inventato’, ‘scritto’, ‘dipinto’ e via così per ogni cosa.

Creatività, flusso, lavoro e ikigai

Quante volte proviamo l’impulso di fare qualcosa di nuovo, di diverso, in una parola di creativo, e non lo facciamo?
Cosa ci trattiene? Cosa ci frena dal rilasciare là fuori, nel mondo, le nostre idee, i nostri progetti, le nostre idee più folli?
E’ il ricercare continuamente la ricompensa, la gratificazione, il riconoscimento, possibilmente immediato, quando facciamo delle cose, e in particolare quando lavoriamo.

Secondo l’autore de Il piccolo libro dell’ikigai, Ken Mogi, neuroscienziato, ‘dimenticarsi di sé’ è una della chiavi per essere felici, ossia dimenticare, cancellare il pensiero che stiamo facendo qualcosa che deve andare nel mondo e quindi essere sottoposto al giudizio altrui. E restare invece concentrati sul momento, su quel che stiamo facendo, sulle mia dita che scorrono sulla tastiera e che scrivono queste parole con le quali sto cercando di spostare dalla mia mente a questo blog quello che ho capito, o che comunque mi sono portata a casa, leggendo questo libretto.

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