Come possiamo portare più gioia nelle nostre vite? E perché dovremmo quotidianamente impegnarci per farlo? Sarà faticoso? Probabilmente sì, all’inizio. Ma poi diventa un’abitudine, sana per di più!, con cui mettere in connessione la nostra mente conscia con il nostro sé profondo… può essere terrificante, avverte Martha Beck, partiamo?

Ho letto questo libro nel corso del 2020, uno dei pochi del primo semestre quando mi trovavo in uno stato di grande stanchezza (!) e difficoltà soprattutto nella lettura. E’ un libro che ho centellinato, in parte per la suddetta stanchezza, in parte perché mi ha dato talmente tanto, ogni sua pagina è stata così ricca di spunti, che non volevo lasciarlo.

Dunque di che cosa si tratta? Cos’è questa Dieta della Gioia?

E’ un percorso in 10 passi grazie al quale riusciremo a fare luce su alcuni recessi nascosti di noi, e che ci consentiranno di vedere e di ricordare chi siamo e le ragioni del nostro esistere. Ti pare poco? Le attività previste nei dieci passi sono apparentemente molto facili, ma straordinariamente difficili. Vediamole

Passo #1: Niente

Quante volte al giorno, nelle nostre affollate giornate, desideriamo fare niente? Molto spesso, credo. Anzi ancora più spesso quando sentiamo (e siamo) davvero oberati dalle nostre opprimenti to-do list. Bene: la prima portata della dieta della gioia ti farà fare proprio questo: niente. Pensi di riuscirci? Anch’io lo pensavo, “massì dai che vuoi che sia mi siedo sul divano, metto il timer e via”. Meh.
Si tratta proprio di questo: fare assolutamente nulla per 15 minuti al giorno. E sai cosa? E’ difficilissimo!

Non vale leggere, né bere qualcosa; non vale (ovviamente!) scrollare il telefono. Niente significa niente. Stare lì fermi a guardare il soffitto (o fuori dalla finestra).
Il primo problema potrebbe essere quello di tranquillizzare il corpo che, come se lo avessi imprigionato fino a quel momento, sente il bisogno esplosivo di muoversi. Se quindi stare sedut* e ferm* 15 minuti ti manda ai matti, e potrebbe impedirti di vivere i tuoi 15 minuti di niente, muoviti facendo un movimento ripetitivo: cammina, corri, nuota, guida. Da solo, ovvio.

Fissa un orario in cui farai il tuo Niente, e mettiti in “modalità aereo”: nessuna notifica, da nessuno. Chiudi le porte al mondo a goditi questi 15 minuti. Lascia che la tua mente vaghi, non importa dove, lascia che vada, non imporle nulla. Guarda la tua mente correre di qua e di là senza giudicare i tuoi pensieri.

Dopo un po’ di giorni di questa pratica, ti accorgerai della calma che è presente in te, anche quando sei preda di forti emozioni. Ti accorgerai che i tuoi pensieri non sono te e viceversa. Pensieri ed emozioni arriveranno e passeranno, anziché rimanerti attaccati e dominare la tua vita. Questo atto di estremo self care è il primo passo per poter procedere al

Passo #2: Verità

Che cosa emerge dai nostri 15 minuti di niente? La verità. Se non riesci a fare i tuoi 15 minuti di niente, non puoi passare al passo successivo. Per evitarlo, puoi però provare a chiederti: Perché sto evitando questi 15 minuti di niente?

Se invece, magari dopo un po’ di tentativi, sei riuscit* a farli, può continuare facendoti queste domande:

  • Cosa provo?
  • Che cosa fa male?
  • Quale storia drammatica mi sto raccontando?
  • Sono sicur* che la mia drammatica storia sia vera?
  • La mia storia drammatica sta funzionando?
  • Posso immaginare un’altra storia, che funzioni meglio?
  • Come mi sento ora?

Sia che tu riesca a rispondere a una o a tutte o solo ad alcune di queste domande, finisci il passo 2 con un po’ di compassione verso te stess*: puoi farlo facendo dei lunghi respiri e ripetendo a bassa voce frasi come: Fa che io possa essere felice, che possa stare bene, che mi liberi dalle sofferenze.

Passo #3: Desiderio

Identifica ed esplora almeno uno dei tuoi desideri, ogni giorno. Sii onest*: cerca di non farti condizionare da tutto ciò che secondo alcuni non dovresti desiderare. Sii libero, insomma, di desiderare quel che vuoi, senza censure. acchiappa al volo il primo desiderio che arriva, dopo aver fatto i passi 1 e 2 sopra descritti, e rigiralo nella testa. Se non è accompagnato da apertura, senso di pace, e sensazione di espansione, lascia perdere, forse non è un vero desiderio. Inseguine un altro.

Quando hai trovato quello giusto comincia a pensare che lo raggiungerai. Unisci cioè al desiderio anche l’intenzione. Poi abbandona i sentieri già frequentati e cercane di nuovi: apriti a soluzioni non ortodosse.

Continua a chiederti: e poi? E poi? E poi? Immagina come potrebbe essere la tua vita quando quel desiderio sarà soddisfatto.

E infine, credici. Credi alla possibilità di costruire la tua vita attorno al raggiungimento di quel desiderio. Ripetiti che ottenere ciò che desideri è possibile e necessario. Se tutto va bene, l’esperienza confermerà che è vero!

Passo #4: Creatività

Comincia riprendendo in mano il tuo desiderio della giornata, e scrivilo in forma di domanda, ossia “Come potrei… (fare questa cosa)?” Elenca almeno 5 modi, anche assurdi, in cui potresti farlo. Se nessuno è praticabile, scrivine altri 5, e continua finché non energie almeno uno idea praticabile.

Uno degli altri modi per incrementare la tua creatività è forzare l’innovazione: pensa a 10 modi in cui potresti risolvere un problema che hai davanti. Sono tanti? Sì! Ma se ti spremi le meningi puoi farcela, dai! Non è necessario che siano soluzioni etiche, né permesse né legali, lascia correre la fantasia.

Un altro modo è cominciare a fare le cose in modo diverso, quelle che fai come abitudine. Mentre fai qualcosa di abitudinario, prova a cambiare qualcosa, anche una piccola cosa, in un modo piccolo. Fai una strada diversa, mangia con le mani, porta fuori il gatto, siediti in un posto diverso a tavola.

Passo #5: Rischio

Una delle mie attività preferite, non per me!, ma per i miei clienti. La attività consiste nel fare, ogni giorno, almeno una attività che ci spaventa ma che serve a raggiungere i nostri desideri.

Ti ricordo che prima di ognuna di queste attività, ce n’è una fondamentale e irrinunciabile che è la #1, ossia il Niente: fare niente per almeno 15 minuti al giorno, stare solo con i propri pensieri, in una forma di meditazione. Senza quella sarà molto difficile affrontare le altre attività.

Non è esattamente una passeggiata, perciò proviamo a capire cosa intende Beck per ‘rischio’ e come li classifica. I rischi possono essere

  • Fisici: camminare in un posto pericoloso, spegnere le luci dell’auto…
  • Emotivi: ammettere di aver paura, fare una proposta…
  • Professionali: chiedere un aumento, inviare una candidatura o un progetto…
  • Sociali: parlare in pubblico, andare a un appuntamento al buio…

Procedi poi così:

  • Scegli liberamente in che ambito vuoi provare a prenderti dei rischi, partendo da quello in cui ti senti meno a tuo agio.
  • Prenditi tutte le precauzioni possibili e muoviti con gradualità, ossia fai il più piccolo passo possibile.
  • Fai in modo che tornare indietro sia tanto difficile quanto andare avanti
  • Non spaventarti se hai paura: ci sta! Tranquillizzati e ripetiti che non succederà nulla di grave
  • Ricordati che “Devi fare la cosa che pensi di non poter fare” diceva E. Roosevelt. Fai un bel respiro profondo e buttati!

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Il self care ti interessa? Anche a me! Per questo sono anni che mi applico e che lo studio. Tutto quello che ho imparato l’ho condensato in un mini ebook “Il self care è una cosa seria”, che ha anche un prezzo mini: 10€. Se lo vuoi subito puoi acquistarlo direttamente da qui! Se invece vuoi capire meglio di cosa si tratta puoi guardare qui.

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