“YOU ALREADY POSSESS ALL YOU NEED TO BE GENUINELY HAPPY. ALL YOU TRULY NEED IS THE AWARENESS OF ALL YOU HAVE. TODAY.”

Nel corso del 2016 ho fatto un intero percorso che dura, appunto, un anno: Simple Abundance – A Daybook of comfort and joy, di Sarah Ban Breathnach. Ogni giorno una paginetta da leggere, al mattino, e alcune attività o riflessioni da fare durante la giornata. Ma soprattutto: il diario della gratitudine, un piccolo diario sul quale annotare, la sera prima di addormentarsi, le cinque cose per cui siamo grati di quella giornata. “Questo strumento – afferma l’autrice – è in grado di cambiare la qualità della tua vita oltre ogni immaginazione“.

E aggiunge: “La vita reale non è mai perfetta o va come vorremmo, ma riconoscere ripetutamente ciò che funziona, ciò che va bene nella nostra vita, ci può aiutare non solo a sopravvivere ma anche a superare le difficoltà“: insomma, è un esercizio potentissimo che ti porterà a non essere più la stessa persona “nel giro di 2 mesi, dopo aver coscientemente ringraziato per l’abbondanza che c’è nella tua vita. E metterai in moto un’antica legge spirituale: più hai e più sei grata per ciò che hai, più ti sarà dato”.

Il mio scetticismo, quando ho letto questo parole, era alle stelle (ma figurati!). Ciononostante, forse perché ero immersa nel mio percorso di crescita e cambiamento grazie al Master in coaching di ADF, ho ricacciato lo scetticismo da dove era venuto e ho scelto di dare una chance al diario della gratitudine (perché no? Alla peggio, non succede nulla – mi sono detta).

Invece.

Invece ho scritto ininterrottamente per un anno, prima molto schematicamente, stile lista della spesa, poi un po’ più elaborata, ma quello che ne ho ricavato sono diverse cose:

  • la consapevolezza di tutto ciò che ho (non parlo solo di beni materiali, ma di molto altro), e che davo per scontata o di cui mi ricordavo solo a tratti, solo vagamente
  • l’apprezzamento per tutto ciò che ho
  • la consapevolezza che avendo così tanto, posso anche dare tanto
  • il racconto di cosa è stata la mia vita nel corso del 2016 – cose piccole e grandi, ma tutte ‘registrate’
  • un maggiore intensità della vita in generale, che con l’esercizio della gratitudine diventa da scarsa (non ho questo, non ho quello) ad abbondante (ho questo e anche quello)
  • una maggiore fiducia in ciò che può arrivare nella mia vita – e che, puntualmente, è arrivato

I benefici di tenere un diario della gratitudine

Questi e molti altri benefici dello scrivere un diario della gratitudine sono stati confermati da studi scientifici (per esempio quelli di Michael E. McCullough e Robert Emmons) secondo i quali la gratitudine migliora la salute, le relazioni, le emozioni, la personalità e la carriera, nonché a superare diversi momenti di difficoltà. I benefici sono pressoché illimitati.

Siccome avevo sperimentato su di me l’efficacia di questo strumento, ho cominciato a consigliarlo anche ai miei coach: la reazione è spesso come la mia (occhi al cielo e sospiri), ma poi… poi succedono sempre cose interessanti.

In sé, poi, è di una facilità sconcertante: prendi un quaderno, ci scrivi davanti Diario della gratitudine, metti la data, e inizi a scrivere “Oggi sono grata/o per…”. 5 cose, piccole, grandi, banali, stupide, non importa, almeno non all’inizio. 5 cose che ti sono successe e che hanno dato un senso a quella giornata, in modo da renderla unica. Non sempre ti verranno facili, talvolta ti ripeterai, talvolta sarai troppo vago, ma pian piano troverai la tua modalità, quella che ti da maggior soddisfazione, soprattutto in fase di rilettura.

Con il tempo e la pratica ho cominciato ad essere sempre più specifica: il sorriso di una ragazza sulla metro mentre mi accorgo di aver perso la mia fermata, qualcosa di buffo che hanno detto le mie figlie, un libro che finisce in maniera mirabolante, aver portato a termine qualcosa di importante nel mio lavoro… cose così insomma.

Alcuni suggerimenti per il diario della gratitudine

Per riuscire a farlo davvero, vi suggerisco:

  • di scrivere sempre alla stessa ora, nello stesso momento della giornata: per me è la sera, ma quando non ci riesco lo faccio la mattina successiva, senza farmene un cruccio: l’importante è fermarsi a riflettere 5 minuti sulla giornata trascorsa e annotarlo
  • si può essere grati anche di cose spiacevoli, non per forza di cose belle, perché magari ci hanno comunque insegnato qualcosa su di noi
  • cercate di arrivare a 5 cose, ma se a volte non ne trovate 5 pazienza (e al contrario se ne trovate di più tanto meglio)
  • se vi capitano periodi in cui non riuscite proprio a farlo, non fustigatevi. Riprendete in mano il vostro quaderno e ricominciate.
  • alcuni consigliano di usare forme diverse dalla scrittura a mano (app, registrazioni, scrittura a pc): vedete voi. Io sono affezionata a carta e penna.

È un esercizio interessante, che ci aiuta a riflettere su ciò che di bello c’è nelle nostre vite, ogni giorno, anche quelli che ci sembrano insignificanti – invece che fossilizzarci, o peggio lamentarci, di quello che ci manca. E così, riflettendo e concentrandoci su ciò che abbiamo, aiutiamo l’abbondanza, favoriamo l’arrivo di cose belle nelle nostre vite. Potrà sembrare bizzarro, ma la pratica continua e giornaliera del diario della gratitudine, ci porta ad avere un’attitudine positiva verso noi, verso gli altri, verso la vita in generale. Ci accorgiamo più facilmente delle cose belle che ci circondano.

Non ci credete? Beh, non avete che da provare e vedere cosa succede! (e lo dice una scettica di professione…)

 

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