Siamo a dicembre e tutti intorno a me corrono, mentre io vorrei solo fermarmi e riposare. Rallentare per chi vive in una città (come Milano) è quasi una bestemmia, ma come, ma sai cosa ti perdi? Sì, e me lo voglio proprio perdere…

Come ogni volta che mi trovo in una situazione scomoda, osservo cosa fanno gli altri e vado in senso opposto. Sono sempre stata una bastian contrario quindi mi viene naturale, ma mai come negli ultimi anni ho capito che questa cosa alla fine mi torna utile. Anziché fare come la maggior parte delle persone ossia accelerare e aumentare i ritmi, io rallento.

Rallentare e respirare

Se quello che vedo e quello che ascolto dalle persone con cui lavoro è vero, siamo in molti a voler rallentare di quando in quando. Ahimé (o forse no) proprio nei momenti in cui tutti sembrano accelerare, come quello natalizio. Sarà che il freddo mi spossa e che fatico proprio a sopportarlo, ma io invece voglio fortemente rallentare in questa stagione. Del resto è la stagione della terra che si riposa per ripartire rigogliosa in primavera, della luce che diminuisce, del tepore dentro casa e delle 1000 tisane al giorno. O almeno, per me è così.

E’ il momento della discesa, dell’introspezione, della connessione con lo spirito della terra che ci dice, appunto, di fermarci e riposare, per poter poi rifiorire. E’ il momento in Persefone, nel mito greco, scende negli Inferi per esserne la regina e prendersi cura di tutto ciò che c’è… sotto.

Cosa ci racconta di noi Persefone?

Persefone ci racconta di una scelta. Ci è stata raccontata, in una visione sicuramente patriarcale, che fosse stata rapita da quel cattivone di Ade e portata negli inferi, per poi essere reclamata dalla madre Demetra che si appellò a Zeus perchè intervenisse a risolvere la situazione. Così Zeus decise che Persefone poteva stare 6 mesi nel mondo di sopra e 6 nel mondo di sotto. Una lettura meno patriarcale fa propendere per una scelta consapevole di Persefone in tal senso, che ha scelto, appunto di essere regina per 6 mesi, ma degli Inferi. Regina. Non prigioniera.

Forse quello che ci racconta Persefone – o che a me racconta, ma te lo voglio proporre – è che per essere Regina bisogna fare delle scelte, anche dolorose a volte, anche buie e anche che sfidano i nostri limiti (stare sei mesi sotto terra, con Ade), perché quel che ne guadagniamo è molto,  qualcosa che ci permette di tornare poi “di sopra” con un’altra forza e un altro piglio, per affrontare la luce e il mondo dei vivi con nuove consapevolezze.

Ecco per me il periodo che va da novembre a fine febbraio è proprio così: starmene nella grotta, però come regina di questa grotta, non come rinchiusa. Il problema? Il problema come sempre sono i condizionamenti sociali, cosa penseranno se, che cosa diranno di me, ecc ecc, tutti pensieri che ogni volta ritornano nella mia testa ma che pian piano ho imparato ad addomesticare e anche un po’ a silenziare: è così, e basta. Va bene così.

Riposare è resistere (cit.)

E’ il titolo di un libro, un saggio, che ho letto di recente. Riposare come atto di resistenza civile, come modo che abbiamo di opporci a una cultura e una condizione sociale che ci vorrebbe spremere come dei limoni e poi buttare via. Senza arrivare agli estremi, tuttavia qualche riflessione al riguardo mi sembra doverosa: tutto ci spinge ad accelerare, fare, il mondo là fuori ci vorrebbe instancabili, mai fermi, mai sazi, mai soddisfatti, sempre in affanno verso la prossima cosa da fare o da comprare.
Riposare, fermarsi, è opporsi a tutto questo. L’autrice del libro ha anche inventato una organizzazione chiamata Nap Ministry, il ministero del sonnellino, uno spazio (fisico!) dove le persone si incontrano per riposare! Mi sembra meraviglioso, forse un po’ utopistico, ma comunque un interessante esperimento sociale.

E tu? Vorresti rallentare un po’? Fare un pisolino ogni tanto? Soprattutto in questa stagione bua e uggiosa in cui la natura ci chiede e ci mostra il riposo e il rallentamento delle funzioni vitali… Se sì, ti propongo un esercizio.

Candela – Un esercizio di consapevolezza

Ti propongo per questo periodo buio e freddo un esercizio che possa aiutarti a rallentare e a… respirare profondamente, riprenderti un po’ di spazio tra le mille cose da fare. Basta poco, e poi vedi cosa succedere. E’ una cosa piccola piccola, niente di impegnativo: accendi una candela. Tutti i giorni. Accendila e resta a guardarla per qualche minuto, resta lì davanti, guarda la fiamma che vibra, e fermati. Poi spegnila o lasciala accesa, vedi tu.
Ma ogni giorno ricordati di accendere la candela e guardarla per 5 minuti. E poi vedi cosa succede – e se vuoi raccontarmelo: lavinia@laviniabasso.it.

 

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