Non ne puoi più, lo so, come tante delle persone, delle donne, che si rivolgono a me per fare qualcosa al riguardo, perché ok lamentarsi, ma poi ci si tira su le maniche e si prova a fare qualcosa per cambiare le cose. Ecco le risposte che hanno dato alcune donne con cui ho lavorato a 3 domande che ho posto loro. E le tue? Gli somigliano?
Domande e risposte sul lavoro
Se dovessi indicare un problema (uno solo) che hai in questo momento al lavoro, quale sarebbe?
- Vorrei non avere un capo
- La confusione
- la parte finanziaria che blocca/rallenta i progetti
- non sta andando come vorrei (fatturato)
- responsabile odioso
- Pochissimo tempo libero e lavoro su turni che non mi fanno avere una vita lineare
- Incapacità di negoziare ruolo e stipendio
- La competitività fra colleghi, definizione caotica delle mansioni e poi lavorare nei giorni festivi che non concilia le uscite con la propria famiglia
- Non mi viene data la possibilità di cambiare
Se dovessi indicare un aspetto per il quale non lasceresti mai il tuo lavoro, quale sarebbe?
- Mi offre abbastanza solitudine.
- Non c’è. Lo lascerei subito.
- attualmente l’ambiente di lavoro è non stressante
- la ricerca dei prodotti da vendere, mi esalta proprio
- i rapporti umani che ho creato
- Lo stipendio a fine mese
- Libertà di gestione
- Nessuno
- Sicurezza economica
Se avessi una bacchetta magica e potessi cambiare qualcosa del tuo lavoro, cosa cambieresti e come?
- Vorrei ancora più libertà e solitudine.
- Sono docente di scuola primaria. Vorrei che la mia scuola fosse all’interno di un’area in cui è presente un circolo sportivo che possa supportare la parte dedicata all’educazione motoria attraverso l’uso di spazi adeguati e personale specializzato; modificherei e definirei in modo preciso l’organizzazione interna del personale ATA; assumerei docenti affinché ogni classe potesse avere una compresenza di docenti tale che il lavoro sia 7 alunni per un docente e non 21 se non 24 per 1 docente; aumenterei a 30 + 2 le ore di lavoro settimanali e triplicherei lo stipendio; ridistribuirei le ferie estive creando dei break interni all’anno scolastico sull’esempio della Scuola Inglese; farei iniziare l attività didattica il 1 settembre per concluderla alla fine di giugno; farei fare manutenzione e renderei confortevole, accogliente e caldo d’inverno e fresco d’estate il mio posto di lavoro; acquisterei materiali didattici e di facile consumo per attività creative; vorrei corsi di aggiornamento Full immersion in giorni non lavorativi in un’idea di long life learning. Vorrei avere la mia pausa pranzo su un tavolo che non sia dimensione bimbo; vorrei avere la possibilità di prendere un cappuccino caldo alle 10.30 di mattina e che il break sia un momento di riposo mentale e fisico e non una Full immersion nella confusione di bambini che urlano in uno spazio- classe ristretto… (ndr: quante idee!!!)
- la possibilità di realizzare subito le cose/progetti che servono
-
la mancanza di libertà, gli orari fissi, la dipendenza da altri per la gestione del mio tempo
-
Meno ore, stesso stipendio, orari fissi
-
Renderei la gestione più semplice con strumenti più adatti
- Abolirei le aperture domenicali, anticiperei le chiusure e sostituirei la luce artificiale con la luce naturale proveniente da grandi vetrate. Fuori dalle vetrate ci metterei le mie adorate Dolomiti
- Cambierei ruolo/funzione con uno nuovo con maggiori responsabilità
- Una stanza tutta per me dove lavorare in silenzio e potermi concentrare senza interruzioni continue.
E tu, come risponderesti a queste tre domande?
Prendi carta e penna e rispondi, poi fotografa le tue risposte e mandamele, provo a dirti cosa ne penso.
E se pensi che sia arrivato il momento di fare qualcosa, perché ci hai già riflettuto abbastanza e sai già che non ne puoi più… ho una buona notizia per te: è in partenza il nuovo percorso di gruppo per dipendenti disperat* Non ne posso più!
Ci confrontiamo su quello che possiamo fare prima di mollare tutto, e proviamo a vedere le cose da punti di vista differenti, e anche a dirci – perché talvolta nemmeno ce lo diciamo – che la situazione lavorativa che stiamo vivendo non è accettabile, e che qualcosa possiamo fare (anziché limitarci a porgere l’altra guancia).
Cosa si può fare in questi casi, ahimè fin troppo diffusi? Cosa fare per sentirti meno frustrat*? Cosa fare per smettere di farti “incastrare” a fare straordinari (magari nemmeno pagati)? Come fare per evitare che troppe cose da fare vengano scaricate sulla tua scrivania?
Si possono fare tante cose, te l’assicuro.
Il prossimo gruppo parte martedì 29 aprile alle 1830 (e finisce il 24 giugno) – 5 incontri online di circa 1 ora al prezzo di 300 euro (vai alla pagina del percorso, magari sei ancora in tempo per un po’ di sconto!)
Ti aspetto!
Ci vuoi riflettere ancora un po’ anche se ti senti nel tunnel e hai un bisogno disperato di una mano per uscirne? Scarica gratis il mio workbook con i miei (primi) 5 consigli su cosa fare! Prendi in mano la situazione e fai il primo passo!