Riconoscere, affrontare e superare il burnout non è affatto facile, ma neanche impossibile. Tra le tante cose che ho letto sull’argomento, questo brano tratto da Simple Abundance di Sarah Ban Breathnach è uno dei pezzi più potenti ed efficaci. E allora l’ho tradotto qui.
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Il burnout è una condizione di malessere piuttosto importante che una persona vive nell’ambito lavorativo per un tempo prolungato, non è lo stress, ma forse potremmo definirlo uno stress all’ennesima potenza. Lo stato di malessere della persona è sia fisico sia mentale, ed ad entrambi gli ambiti va pertanto prestata attenzione e cura, e ricercata una guarigione.

Lo dicono gli esperti: le video call sono un discreto un incubo per noi introversi, ora che a causa della pandemia molta della nostra vita sociale si è spostata online. A prima vista potrebbe sembrare una cosa interessante e bella per gli introversi: il mondo virtuale è quello in cui spesso ci muoviamo con agio, non dobbiamo neppure lasciare la nostra casa! Possiamo socializzare comodamente dalla nostra camera, evitando la folla e rimanendo in pigiama. Ma la verità è un po’ diversa, e le video call sono un po’ diverse da essere il paradiso degli introversi.

Quando il bornout comincia a farsi conclamato, si riconoscono dei comportamenti piuttosto tipici: la persona in burnout comincia ad avere difficoltà nelle relazioni con le persone che gli stanno attorno, siano essi colleghi, dipendenti, familiari.

Sono circa 13 anni ormai che, all’inizio a fasi alterne e ora in modo piuttosto definitivo, lavoro da casa. E ho imparato che non sempre è facile, e a maggior ragione non lo è quando la casa è ‘abitata’, come in questo momento, da tutte le persone che vi risiedono, h24. Alcune delle cose che ho imparato sono però venute utili anche in questi giorni, e ho pensato di condividerle.