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Quello che posso darti gratis, e anche il resto

Il mio lavoro è aiutare le persone a essere più felici. Il cambiamento che vuoi ottenere, il miglioramento che vuoi avere nella tua vita, il problema che non vuoi più o l’insoddisfazione che vuoi sconfiggere… è tutto un lavoro che devi fare tu, non lo posso fare io al posto tuo.

Lavorare (male), staccare, fermarsi: si può?

Quando è il momento di staccare, di darsi una pausa e la possibilità di ragionare e riflettere su ciò che si vuole, dal lavoro e dalla vita? Non c’è la risposta giusta, c’è una risposta diversa (e giusta) per ognuno di noi.

Vendere senza paura

Simple Abundance e cura di sé

Dal 1° gennaio 2020 ho (ri)cominciato la lettura di Simple Abundance – 365 days to a Balanced and Joyful Life, libro di Sarah Ban Breathnach che è anche un po’ un percorso di crescita personale. Ogni giorno, un breve testo da leggere prima di cominciare la giornata, e la sera, un diario su cui scrivere le 5 cose di cui sei grato.

minimalismo

Minimalismo e semplificazione per la cura di sé

Mi sono avvicinata al minimalismo parecchi anni fa, quando sentivo il bisogno di andare all’essenza delle cose (che avevo) invece che trascinarmi fardelli intrasportabili – in tutti i sensi. Amo le case semi-vuote, minimal appunto, e periodicamente, anche se meno di quanto vorrei, mi libero di oggetti che sento mi ingolfano, mi occupano spazio, nella mente e nel cuore. Non sono sempre cose che detesto, che mi ricordano brutti momenti o brutti incontri (quelle le ho eliminate da un pezzo!), ma soprattutto cose che hanno fatto il loro tempo, hanno svolto il loro servizio e ora possono tranquillamente passare ad altri, magari anche allietare la vita di altre persone così come hanno fatto con la mia.

Perchè prendersi cura di sé non è una perdita di tempo

Se parlo di cura di sé, a cosa pensi? Pensi di dover andare dall’estetista o dal barbiere? E se invece ti dicessi di ‘perdere tempo’ – se te lo dessi come compito – a cosa penseresti (oltre a un ‘questa è matta!’)? Viviamo in un’epoca di grande iperattività, grandi quantità di impegni, in cui ‘essere occupati’ (o busyness, come dicono gli anglosassoni) sembra essere la cosa più figa del mondo. Ma siamo davvero sicuri? Non sarà che ogni tanto è meglio fermarci, e sì, ovvio, prenderci cura di noi stessi? E perché leghiamo la cura di sé al ‘perdere tempo’?

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