Perché è importante che chi fa una libera professione, la freelance, l’imprenditrice sia fornita di una solida autostima? Sembra una domanda banale, e anch’io quando me la sono posta mi sono detta ‘beh, vabbé, è logico no? Passiamo oltre’, ma in realtà ci sono alcuni aspetti che non vengono presi abbastanza in considerazione quando si decide di mettersi in proprio.

Non parlo ovviamente di questioni puramente legate all’organizzazione del proprio business, alla sostenibilità economica, al business plan eccetera, ma parlo di ciò che sta a monte di tutte le competenze tecniche che ho appena citato.

Autostima per imprenditrici, perché?

Perché la verità è che nella vita del freelance – ma a dire il vero anche nella vita tout court – l’autostima è la base, sono le fondamenta. Senza autostima non andiamo da nessuna parte, o meglio, faremo delle cose, ma forse non proprio quelle che davvero vorremmo fare.

Perché fare business è faticoso

Fare business è rischioso

Fare business è fallire e poi riprovare, fallire e poi riprovare, e poi ancora, ancora e ancora.

Se non hai delle fondamenta solide, vieni spazzata via al primo soffio di vento, e non ci sono competenze tecniche che tengano, non ti serviranno a nulla perché non avrai maturato dentro di te la forza, la consapevolezza necessaria per dirti: ok, è andata male, riprovo con qualcos’altro. Ma sarai più propensa a dirti cose terribili tipo: ‘non ce la farò mai. Non fa per me. Sono una fallita. Non sono capace di fare nulla”. E magari tornare a cercarti un lavoro dipendente.

Non sempre le cose vanno bene, quando si ha il proprio biz. Non sempre le cose vanno come vorremmo. A volte – spesso – dobbiamo raddrizzare la rotta. Come possiamo riuscire a farlo se non abbiamo una solida stima di noi stesse?

Come si costruisce una solida autostima?

Non c’è una strada semplice, né ci sono scorciatoie. C’è solo fatica e sudore. E su questo non scherzo affatto: senza un po’ di sforzo non si va da nessuna parte! Provare e riprovare di continuo!

Qui provo a suggerire alcune strategie che hanno funzionato su di me e su alcune delle persone con cui ho lavorato: ognuno può prendere ovviamente quella/e che sente più vicina, o adattarlo al proprio caso personale – che è sempre la cosa migliore – ma almeno ha una base da cui partire.

#1. Modificare il proprio dialogo interiore

Uno dei primi strumenti è modificare il proprio DIALOGO INTERIORE: essere più compassionevoli, essere più pazienti, più delicate con quella che è la cosa più importante del vostro biz (vedetela in quest’ottica, di solito funziona meglio), ossia VOI STESSE.

Se vi massacrate con un dialogo interiore che punta solo a dirvi che siete delle fallite, sarete delle fallite. Questo non vuol dire che bisogna fare l’esatto opposto, ossia negare la realtà e dirsi che va tutto bene e che siete bravissime e di grande successo, no, non così tanto!

Vuol dire essere realiste, sapere che si può sbagliare, e che si può riparare. Solo così si impara, si cresce.

Come si fa?

Per esempio si potrebbe ‘personificare’ quella vocina che è nella vostra testa e che vi dice sempre cose brutte tipo: ‘non ce la farai mai!’, ‘Ma smettila, chi vuoi che compri una cosa del genere, a chi piacerebbe???’, o ancora ‘questa cosa che proponi è ridicola, dai, non penserai davvero che qualcuno sia interessato???’ e via così.

Datele un nome e un volto, perché dandole un nome e un volto vi sarà più facile zittirla tutte le volte che comincia a parlare, tutte le volte che vi darà addosso e che comincerà con le sue litanie negative.

#2. Buttare a mare il perfezionismo

Smettetela di correggere e ricorreggere, rileggere, ripensare, rifinire: fa più danni il perfezionismo che il fumo di sigarette, quindi ripetete un nuovo mantra, “Done is better than perfect”. E cominciate a crederci. La perfezione non esiste, è bene che vi convinciate di questo una volta per tutte. E (spoiler) essere perfette non vi salverà dal fallire. Meglio allora fare del proprio meglio e poi andare, che la strada sarà lunga a tortuosa.

#3. Imparare a coltivare le proprie idee

Non avrete sempre idee brillanti o di successo, ma ne avrete, e di solito tante: procuratevi allora un quadernetto e segnatevele, tutte. Portate ovviamente il quadernetto sempre con voi. Non lasciatevele scappare, mai, per nessun motivo: non ditevi sì ok la segno dopo, perché poi ve la perdete.

Ciclicamente, tornate al vostro quadernetto delle idee, rivedetele, sentite che effetto vi fanno, provate a svilupparle un po’ di più, e richiudete il quaderno.
E così avanti fino al momento in cui vi renderete conto se sono idee che vale la pena perseguire, se avete bisogno di ulteriore tempo per rifletterci, se avete bisogno di aiuto per realizzarle – e l’aiuto di chi -, se sono invece da accantonare per il momento, o se, infine, sono del tutto da buttare (capita!).

#4. Annunciare i propri progetti al mondo

Anche quando ci state ancora lavorando, ma hanno già una forma, magari non quella definitiva, ma alcune caratteristiche essenziali sì: fateli vedere, chiedete feedback, annunciate che farete una certa cosa su un certo argomento, o che lancerete un certo prodotto o servizio. Ovviamente a pochi fidati. Questo vi farà sentire ‘in obbligo’ di fare davvero quello che avete in testa (con voi stessi e con gli interpellati) e vi farà anche ottenere preziosi consigli.

#5. Essere fiere di ciò che si fa

Non tutti hanno la possibilità, o la forza, o l’opportunità di fare un lavoro che scelgono, un lavoro che li appassiona, un lavoro che li riempie di soddisfazione: ritenetevi, sotto questo profilo, fortunate. Sì, forse un po’ di fortuna l’avete avuta, ma certo poi avete avuto anche la forza di fare una scelta: ora avete la responsabilità di onorare quella scelta. Non potete non farlo.

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