Che cos’è l’autostima?
E’ quella caratteristica che ci fa fare le cose, che ci fa procedere nella vita, che ci fa sentire capaci di fare… più o meno qualsiasi cosa.
Può essere equilibrata, bassa o alta. Ovviamente lo stato ottimale è che sia in equilibrio; quando l’autostima è troppo alta si è ‘troppo pieni di sè’ e quando è bassa viaggiamo sempre molto cauti, come se camminassimo sulle uova: faticoso!

Ovviamente la situazione più “debilitante” è quella di una bassa autostima: quella situazione in cui non ci sentiamo mai (o quasi mai) ‘abbastanza’: brave, studiose, preparate, competenti, meritevoli, eccetera. Declino la questione al femminile perché – ahinoi – è uno dei più grandi problemi di noi donne e uno dei mali del nostro tempo: nella mia esperienza, 9 donne su 10 hanno una bassa autostima – e io sono stata tra quelle.
Non ho mai pensato di avere problemi di autostima finché una coach, la mia coach Francesca Zampone, non me l’ha fatto notare.

Ricordo esattamente che – non essendo esperta – le dissi che nella mia vita avevo il problema dell’abbastanza: niente era mai abbastanza, io non ero mai abbastanza, non mi sentivo abbastanza, su nessun fronte.
Ci abbiamo lavorato a lungo, e ci lavoro tutt’ora; la buona notizia è che il nostro livello di autostima non è ‘dato’ e immutabile, ma può essere aumentato fino ad arrivare a un buon equilibrio; l’autostima è un po’ come una batteria che – quando ti accorgi che è scarica – va ricaricata.
Il punto è accorgersene, perché non sempre siamo in grado, da soli, di ricondurre un certo sintomo a un certo problema…

Allora facciamo subito un controllo con te: come ritieni sia la tua autostima?
Se qualcuno ti chiedesse a bruciapelo se ritieni di avere un’autostima in equilibrio, alta o bassa, cosa risponderesti? Se hai risposto ‘bassa’ è bene che continui a leggere 🙂

Come fare per rimettere in equilibrio la propria autostima?

Se pensi di avere una bassa stima di te stess*, forse è il momento di metterci mano, visto che altrimenti si fa più fatica del dovuto a fare anche le cose “normali” come per esempio farsi rispettare dagli altri, evitare che gli altri si approfittino della nostra disponibilità, scoprire che anche se non siamo tecnicamente capaci di fare una cosa, ce la possiamo cavare lo stesso.

Un buon esercizio, prima di qualsiasi altra cosa, è partire dai propri pensieri – saprete senz’altro che i nostri pensieri influenzano i nostri comportamenti e viceversa: quali sono i pensieri che vi passano per la testa riguardo voi stesse? O meglio: come vi parlate?
Molto spesso il nostro dialogo interiore è molto duro, severo: “non sei brava a fare niente”, “ma guardati”, “ma dove credi andare così messa”, “ma chi ti credi di essere?”, eccetera. Non importa in questa sede capire da dove arrivi questo modo di parlare, quello che importa è riconoscere che non è il modo giusto: parlereste in quel modo a un’amica? Credo proprio di no.

Proviamo allora a fare alcune azioni rispetto a questo modo di parlare a noi stesse:
a) stiamo attente, vigili, e accorgiamoci di quando avviene,
b) cambiamo il nostro modo di parlare a noi stesse.

Un altro buon esercizio potrebbe quindi essere annotarti le frasi con cui parli a te stess*, quando, per esempio, sbagli a fare qualcosa (o l’ultima volta che ti è successo – o comunque dai, le sai le frasi che ti dici, ne sono certa!).
Poi gira pagina e scrivi il modo in cui parlereste a un’amica che avesse fatto lo stesso errore: cosa le diresti? Quali parole useresti? Scrivi tutto.

Da ultimo, comincia a usare per te, nella tua testa, le frasi che useresti per la vostra amica: comincia a trattarti con la dovuta gentilezza e compassione! Non è necessario essere sempre così severi, così giudicanti, così…

Autostima e sindrome dell’impostore

E’ quella sensazione di vivere un inganno del quale prima o poi qualcuno si accorgerà, e che avrà come conseguenza la nostra messa alla berlina.
Sintomi:
– sono qui per errore o per fortuna
– non sono poi così brava!
– mah, probabilmente non c’era proprio nessun altro a cui dare questo ruolo
– mi merito davvero questo? (lavoro, casa, compagno, altro a tua discrezione)
– prima o poi qualcuno scoprirà chi sono davvero (aka: un’incapace) e sarà la fine.

Se hai questi sintomi e vuoi provare a superarli, puoi provare a rispondere (per iscritto) a queste domande:
– che cosa sai fare bene? (vale tutto in tutti i campi!)
– che cosa gli altri dicono che sai fare bene?
– che cosa ti viene facile e gli altri ti invidiano?

Poi prendi le risposte che hai scritto e chiediti come puoi fare per valorizzarle al massimo. Sulla sindrome dell’impostore puoi continuare a leggere qui.

Autostima e lavoro

Alle volte succede che ci sentiamo in equilibrio rispetto alla nostra autostima in un ambito, ma non in un altro. Per esempio sentiamo di aver un’autostima bassa sul lavoro e in equilibrio nel resto della nostra vita. Devo essere sincera: non ci credo molto. L’autostima non viaggia per compartimenti stagni, anzi, si propaga da un ambito all’altro. Quindi se senti di avere una bassa autostima sul lavoro c’è qualche chance che tu abbia una bassa autostima su tutto, vita personale e vita lavorativa.

Può essere tuttavia che tu la senta più deficitaria in uno dei vari ambiti, questo sì.

La buona notizia, oltre al fatto che l’autostima si può riequilibrare, è che – proprio perchè non si tratta di compartimenti stagni – aumentare e riequilibrare la propria autostima in un ambito propaga i suoi effetti benefici anche sugli altri: insomma, ogni ambito della tua vita ne trae beneficio.

Il lavoro spesso ci mette di fronte a situazioni scomode, che invece magari nella vita privata non siamo ‘costrette’ ad affrontare, perché abbiamo trovato una nostra zona di comfort, dove stiamo bene e non abbiamo sfide da raccogliere. Sul lavoro di solito è un po’ diverso, e purtroppo spesso vediamo queste sfide più come minacce che come opportunità – proprio perché le sfide mettono in discussione lo status quo e, se non siamo pronte ad affrontarle e ad affrontare anche un esito negativo, rischiamo di finire a gambe all’aria. Ma le sfide sono il sale della vita e sono la nostra migliore opportunità di crescere, come persone e come professionisti.